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Usa, sparatoria in club per universitari a Los Angeles: 13 morti tra cui l’aggressore. “È un ex marine di 29 anni”

L'allarme è scattato alle 23,20 ora locale all'interno del Borderline Bar, a Thousand Oak nella contea di Ventura. I clienti riusciti a fuggire hanno raccontato che il killer ha usato dei lacrimogeni per entrare, poi ha esploso almeno 30 colpi

Un uomo armato è entrato in un locale vicino a Los Angeles e ha sparato sulla folla causando 13 morti. La strage è avvenuta al Borderline Bar, a Thousand Oak, nella contea di Ventura, ed è iniziata alle 23,20, ora locale (8,20 ora italiana), mentre era in corso una festa universitaria. Tra le vittime, riporta lo sceriffo della contea Geoff Dean, anche l’aggressore e un agenteAlmeno altre 10 persone, inoltre, sarebbero state ferite.

Il killer, identificato solo qualche ora dopo, è un “uomo bianco di 29 anni“: Ian David Long, ex marine. Secondo quanto riporta la polizia l’uomo si sarebbe suicidato. “Quando gli agenti sono entrati nel club, il sospetto era già morto”, ha detto ancora lo sceriffo precisando di aver trovato una “scena terrificante, con sangue dappertutto”. “Abbiamo avuto diversi contatti con lui nel corso degli anni per incidenti di entità minori”, ha spiegato Dean, raccontando che ad aprile gli era stato diagnosticato un “disturbo da stress post-traumatico”. Ancora sconosciuto il movente. L’ex marine era armato con una pistola Glock 21 calibro 45, acquistata regolarmente, che era stata equipaggiata con un caricatore più grande di quello da 10 proiettili con il quale è normalmente concepita, ha spiegato lo sceriffo.

A rispondere per primo all’allarme lanciato dai clienti proprio il vice sceriffo, Ron Helus, ucciso dall’aggressore. Molte persone sono riuscite a fuggire, mentre altre si sono messe al sicuro sul tetto o nei bagni. All’interno del club c’era una festa con più di 200 universitari provenienti dai vicini college, la California Lutheran University e la California State University.

Secondo le testimonianze dei clienti usciti dal locale, l’attentatore sarebbe entrato usando dei lacrimogeni, poi avrebbe sparato almeno 30 colpi, usando una pistola automatica. “Era vestito tutto di nero e aveva un passamontagna”, ha affermato uno dei superstiti.

Il sito Abc7 ha riportato il racconto di John Hedge, di Moorpark, riuscito a fuggire dal club. “Ero alla porta principale e stavo parlando con il mio patrigno, quando ho sentito il rumore dei colpi.  Mi sono buttato a terra e ho visto che l’agente di sicurezza del locale era stato colpito. Non so se sia morto o meno”, ha raccontato descrivendo l’uomo. “Aveva un cappello, la barba, una giacca nera e credo portasse gli occhiali – ha dichiarato – Pensavo fosse uno scherzo all’inizio”. “Dopo aver sparato alla cassiera è andato in fondo al locale, dove si trova il denaro. Ha solo sparato, senza dire nulla”, ha concluso il testimone.

La sparatoria è stata inizialmente segnalata sui social dai Vigili del fuoco della contea che hanno consigliato di “stare lontano dalla zona dell’incidente”, sottolineando che erano in arrivo diverse ambulanze.