Il 10 novembre, da nord a sud, ci sarà la mobilitazione No Pillon promossa da D.i.Re l’associazione nazionale dei centri antiviolenza. In più di sessanta piazze ci saranno sit in, flash mob e altre iniziative. A Roma l’appuntamento è alle 11 in piazza Madonna di Loreto (a Lugo vi aspettiamo nel nostro centro antiviolenza con l’avvocata Manuela Liverani). Insieme a D.i.Re si sono mobilitati: Udi Unione donne in Italia, Fondazione Pangea, Associazione nazionale volontarie Telefono Rosa, Maschile Plurale, Cgil, Cam Centro di ascolto uomini maltrattanti, Uil, Casa Internazionale delle donne, Rebel Network, il movimento Non una di meno, Cismai Coordinamento italiano servizi maltrattamento all’infanzia, Arci e Arcidonna nazionale, Arcigay, Rete Relive, Educare alle Differenze, BeFree, Fondazione Federico nel Cuore, il Movimento per l’Infanzia, Le Nove, Terre des hommes, Associazione Manden, Cnca Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza, Rete per la parità, Associazione Parte Civile, DonnaChiamaDonna, One Billion Rising, Futura, Udu Unione degli universitari, Laiga Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della L.194, Palermo Pride, e tante altre realtà che in taluni casi hanno dato vita a livello territoriale a un Comitato No Pillon. Ci sono anche le oltre 100mila firme di uomini e donne che hanno sottoscritto la petizione su Change.org per chiedere il ritiro del disegno di legge e che vi invito a firmare. Da mesi si levano sempre più numerose le voci di dissenso su un testo che è un colpo di spugna su tutto ciò che di civile è stato conquistato in questo Paese.
Il ddl Pillon è stato criticato anche da avvocati, magistrati e persino dai mediatori ai quali riserverebbe un ruolo centrale nell’iter della separazioni rendendo marginale il ruolo dei giudici e ha ricevuto osservazioni negative anche dell’Onu. In una lettera inviata al governo italiano le relatrici speciali delle Nazioni Unite, Dubravka Šimonović e Ivana Radačić hanno espresso “profonda preoccupazione” per la legge presentata dal senatore della Lega. Le avvocate D.i.Re spiegato nel documento Perchè diciamo no! Al ddl Pillon tutte le ragioni contro le norme contenute in un disegno di legge che vìola la Convenzione di Istanbul, la Convenzione dei diritti del fanciullo e la Costituzione italiana e affossa i protocolli a tutela delle donne vittime di violenza e Andrea Coffari, presidente del Movimento per l’Infanzia, ha messo in evidenza tutte le violazioni ai diritti dei bambini denunciando, senza esitazioni, un testo di legge che protegge violenti e abusanti.
Ed è curioso che il neuropsichiatra infantile, Giovanni Battista Camerini, dopo la valanga di critiche e proteste, abbia sentito il bisogno di pubblicare un post su facebook dove minimizza il suo ruolo nella stesura del testo di legge anche se nell’intervista rilasciata il 14 settembre a In Terris veniva presentato come colui che si era “occupato degli articoli 17 e 18”.
La valanga di proteste comincia a suscitare tardivi pudori? Ottimo. Non mancate agli appuntamenti di domani se non volete che il diritto di famiglia torni agli anni 30.