Nel Decreto Sicurezza appena passato per il Senato con esito positivo, c’è stato spazio un po’ per tutto: accanto a nuove regole sull’immigrazione e gestione dei beni sequestrati alla mafia, si parla, per esempio, anche di nuove disposizioni per il noleggio a breve termine (al fine di prevenire attentati terroristici come ce ne sono stati a Barcellona e Nizza) e abolizione delle targhe estere per i cittadini italiani.
La pratica dell’esterovestizione è ormai ben conosciuta e consiste nell’acquisire, tramite una società, una fittizia residenza fiscale all’estero con la quale ottenere una targa straniera, pur conducendo la propria attività e circolando prevalentemente in Italia.
Questo escamotage consente – anzi, consentiva – di potersi sottrarre non solo a fisco e multe per violazioni del codice stradale, ma anche a bollo e assicurazione; senza dimenticare che, il fatto di circolare su territorio italiano senza avere la copertura per responsabilità civile, mina anche la tutela delle persone in caso di incidenti: “Abbiamo inserito nel decreto Sicurezza una norma che, con alcune deroghe, vieta, a chi risiede in Italia da oltre 60 giorni, di circolare sul territorio nazionale con veicoli a targa estera” ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli.
La nuova norma, quindi, prevede una sanzione amministrativa di 712 euro e l’obbligo di regolarizzazione del veicolo da attuarsi entro 180 giorni dalla constatazione dell’infrazione. In attesa dell’adeguamento, il veicolo sarà tenuto in deposito dalle autorità e, una volta decorso il termine stabilito, si procederà alla confisca. Ben diverso da quanto accaduto finora: al proprietario potevano essere mandati due avvisi di reimmatricolazione immediata – quindi sostituzione della targa estera con quella italiana – e, solo se fermato per la terza volta nel corso di sei mesi, anche una sanzione pecuniaria per un massimo di 335 euro.
“Con noi i furbi non avranno più vita facile, ecco perché sono molto orgoglioso di questa misura” ha ribadito il ministro Toninelli. Ma di fatto alcune eccezioni contenute nella nuova norma potrebbero, per certi versi, “alleggerirla”, senza lasciare neanche troppo spazio alla fantasia degli evasori: ad esempio, si può dimostrare, tramite documento completo di data certa, firma dell’intestatario, titolo e durata della disponibilità, che il veicolo è stato concesso in leasing oppure a titolo di noleggio al soggetto fermato alla guida.
Questo documento, che dovrà essere presente a bordo, dovrà certificare inoltre l’identità di chi ha concesso il veicolo (se società o impresa con sede in un altro stato dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo) e, soprattutto, dovrà dichiarare che il soggetto non ha sede secondaria o effettiva in Italia. Lo stesso vale per il comodato d’uso che un’impresa dell’UE o SEE può concedere a un suo lavoratore.