Questa mattina ha fatto tappa a Genova il progetto “Viaggio in Italia” realizzato con la collaborazione tra il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e il Dipartimento della Giustizia minorile e di comunità, grazie al quale i detenuti di diverse case circondariali potranno incontrare i giudici della Corte Costituzionale per dialogare sull’articolo dedicato a quelli che dovrebbero essere i principi guida dell’ordinamento carcerario nel nostro Paese. “Ma se la legge è uguale per tutti, perché ci sono avvocati da 50 e da 500mila euro?” si susseguono dirette le decine di domande che i detenuti presenti all’incontro hanno potuto presentare a Francesco Viganò, giudice della Corte Costituzionale, che si è trattenuto con loro per oltre tre ore al Teatro dell’Arca, costruito dai detenuti stessi all’interno della casa circondariale. “La mia presenza qui vuole rimarcare che la Costituzione non si ferma fuori dalle mura del carcere, e chi è stato condannato deve poter guardare al futuro con speranza e reinserirsi nella società” sottolinea il giudice esperto di diritto penale, con un ottimismo della volontà che si scontra con i numeri di un sistema carcerario che nel 2018 vede il 68% dei detenuti uscire per poi rientrare, dove le pene alternative che pure garantirebbero un minore tasso di recidiva sono scarsamente applicate, dove la politica sembra dimenticare l’articolo 27 della Costituzione che sancisce il fatto che la pena debba mirare al reinserimento sociale.

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