Un bambino di 5 anni è stato sottratto ai genitori italiani, entrambi occupati in un importante negozio di Livigno (Sondrio), perché facevano vivere il piccolo in mezzo all’urina, ai peli e agli escrementi di numerosi cani di grossa taglia. Un appartamento vicino a diversi chalet e villette in legno e sasso extralusso della località extradoganale, che conta oltre 4mila residenti. Sono stati i carabinieri forestali della caserma di Bormio (Sondrio), con personale sanitario del Dipartimento di veterinaria dell’Ats della Montagna, a scoprire il degrado in cui viveva il piccolo. Una situazione della cui esistenza, da quanto emerso dalle indagini, tanti probabilmente sapevano, ma non si interveniva lasciando passare il tempo.

Il magistrato di turno alla Procura dei minori di Milano, informato della scoperta, ha sollecitato il sindaco Damiano Bormolini a emettere un’ordinanza immediata per gravi problemi igienici. Ora il minore, allontanato dai genitori che hanno attorno ai 40 anni , è stato affidato ai Servizi sociali e collocato in una struttura ricettiva. Quando gli investigatori sono entrati in quella casa hanno trovato escrementi ovunque, anche nella cameretta del bimbo e in cucina, oltre che sulle terrazze e in giardino. “Qui è meraviglioso, è tutto bellissimo”, le poche parole esclamate a fatica dal piccino, che a quanto risulta non frequentava l’asilo, mentre abbracciava un orsacchiotto nella sua nuova camera in hotel, pulita e calda e con diversi giocattoli per aiutarlo a vivere questi momenti di distacco da mamma e papà. I genitori rischiano la patria potestà, sulla quale dovrà pronunciarsi il giudice minorile nei prossimi giorni. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per fare piena luce sui fatti, anche per valutare eventuali omissioni da parte di chi aveva titolo di intervenire prima e non lo ha fatto.

Foto di archivio

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