Il Tribunale dei minorenni di Napoli ha condannato tre giovani aggressori del 17enne accoltellato e gravemente ferito da una baby gang in via Foria, a Napoli, il 18 dicembre 2017. Il giudice ha inflitto ai tre ragazzi nove anni e tre mesi di reclusione. Rigettata la richiesta di messa alla prova avanzata dai legali dei tre imputati. Il pm aveva chiesto 12 anni di reclusione per un imputato e 16 per gli altri due. Secondo quanto si è appreso i tre ragazzi non hanno voluto rispondere a specifiche domande sull’identità del quarto componente il branco.

“La magistratura ha risposto in maniera molto rigorosa” ha commentato la madre della vittima che si dice ora preoccupata per la rieducazione dei tre aggressori di suo figlio: “Spero intraprendano un percorso che li restituisca alla società come persone cambiate. Oggi, in verità, questa volontà di cambiamento non è emersa, purtroppo”. Il figloio “è rimasto deluso si aspettava che le richieste del pm La Regione venissero accolte o quanto meno che le pene potessero essere più pesanti. Con il magistrato mio figlio ha avuto un rapporto diretto, con lui si è confrontato tante volte, nel corso delle indagini. Io gli ho fatto capire, però, che quasi dieci anni sono comunque un periodo lungo durante il quale questi ragazzi possono cambiare, maturare e capire quello che hanno fatto“.

“Oggi, così come ha fatto anche mio figlio in tribunale non ci siamo andati. Ognuno ha continuato a fare quello che fa solitamente: lui a scuola, io a lavoro. Poi abbiamo atteso insieme serenamente il verdetto che ci è stato comunicato dall’avvocato con una telefonata. Non volevo fare pressioni anche perché ho sempre avuto massima fiducia nella magistratura“. La messa alla prova è stata negata ai tre ragazzi in quanto non hanno manifestato segni di pentimento riguardo l’accaduto.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Suicidio assistito, per Marco Cappato e Mina Welby riprende a Massa processo per la morte di Davide Trentini

next
Articolo Successivo

Genova, il giudice della Consulta Viganò incontra i detenuti: “Qui persone straordinarie, bisogna investire nelle carceri”

next