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Tav, Pd: “La commissione che fa analisi costi-benefici mai esistita”. Ma il Mit: “Falso, sono al lavoro e presto risultato”

Il deputato democratico Gariglio, dopo la richiesta di accesso agli atti, ha dichiarato che gli atti ufficiali di nomina dei consulenti non sono ancora ufficiali perché manca "il via libera della Corte dei conti". Dal ministero dicono che si tratta di "normali procedure" e che presto il documento sarà pubblicato. Uno dei membri Ponti: "Si sa benissimo che non esiste una commissione formale, ma un gruppo di consulenti"

La commissione incaricata di fare l’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione conferma di essere al lavoro, ma gli atti di nomina degli esperti sono ancora al vaglio della Corte dei conti. E’ polemica sull’organo che dovrà consegnare al ministero dei Trasporti il documento sulla Grande opera, alla vigilia della manifestazione Sì Tav che ci sarà a Torino sabato 10 novembre. Il deputato Pd Davide Gariglio infatti, dopo aver fatto una richiesta di accesso agli atti, ha dichiarato che “le nomine sono ancora prive di efficacia perché in attesa del via libera dei giudici contabili” che “hanno fatto rilievi nel merito”: “Il ministro Danilo Toninelli aveva dichiarato che la commissione avrebbe terminato i propri lavori entro novembre”, ha attaccato il democratico su Facebook. “Ad oggi non sono nemmeno ancora iniziati”. A lui ha replicato il Mit con una nota ufficiale, dicendo che in realtà il “risultato sarà diffuso molto presto”: “Il controllo della magistratura contabile non interferisce con la sostanza dell’azione degli esperti incaricati dal ministero”. Sul punto è intervenuto anche Marco Ponti, professore del Politecnico di Milano e membro della commissione: “Non esiste un atto ufficiale”, ha detto a Radio Popolare, “quella commissione è un gruppo di consulenti della struttura tecnica di missione. Non siamo interni alla struttura tecnica di missione, per cui non c’è alcun atto ufficiale. L’iter burocratico dei nostri contratti è ancora molto lungo per una serie di ragioni”.

Secondo quanto riferito dal ministero dei Trasporti, l’analisi, prosegue la nota, è “già in stato avanzato di elaborazione” e “darà frutti che molto presto saranno, in modo trasparente, a disposizione dello scrutinio dell’opinione pubblica”. E sul ritardo dell’ufficializzazione delle nomine, si aggiunge: “Siamo di fronte alla normale dinamica che si attiva in presenza dell’obbligo di sottoporre tutte le nomine ministeriali al vaglio della Corte dei Conti”, sostiene il Mit. “Non è vero, dunque, che la commissione non si sia mai insediata e che non abbia iniziato il suo lavoro. “Il controllo della magistratura contabile, al pari di altre tipologie di controllo, come ad esempio la promulgazione, integra un atto che è in sé già perfetto e compiuto. E che, superato il controllo, viene validato retroattivamente. Quando si dice, dunque, che un atto di nomina è ancora sottoposto a controllo, non si può affatto sostenere che esso sia privo di una provvisoria efficacia, ma solo che non è stato ancora validato in via definitiva. Sostenere il contrario, come si legge in articoli di stampa strumentali e non accurati, equivarrebbe assurdamente ad affermare che tutti gli amministratori pubblici, le cui nomine sono al vaglio della Corte dei Conti, stiano agendo da ‘fuorilegge'”.

Dettagli sul contratto sono stati forniti anche dallo stesso Ponti. “Il ministro ha chiamato un gruppo di tecnici e ha chiesto il loro parere e ha promesso che poi sarebbero stati retribuiti”, ha detto sempre a Radio Popolare. “Quel signore che ha chiamato in causa la questione della commissione è in malafede”, ha detto quindi riferito al deputato Pd Gariglio. “Sa benissimo che non esiste una commissione formale, ma un gruppo di consulenti. Noi non lo facciamo quindi per soldi”, ha precisato Ponti, spiegando che “lavoriamo via internet, ci scambiamo i dati. Abbiamo fatto una decina di riunioni tra Milano e Roma, ma mai in sede formale perché non abbiamo una sede formale. Siamo un gruppo di studiosi che fa questi studi. Siamo partiti sulla fiducia perché ci pare doveroso farlo. Noi facciamo i conti e la politica poi decide”.