A Bologna, come in altre 60 città italiane, uomini e donne di tutte le età sono scesi in piazza per contestare il ddl Pillon, un disegno di legge definito “pericoloso, perché introduce la mediazione familiare, abolisce l’assegno di mantenimenti per i figli, limita la possibilità di divorziare o separarsi con l’obiettivo di preservare l’unità familiare, penalizza il coniuge meno abbiente minandone la libera scelta e ostacolando la denuncia delle violenze in famiglia”. In Piazza Re Enzo, nel cuore della città, il gruppo Non una di meno, ha ribadito lo stato di agitazione permanente, insieme alla Casa delle donne per non subire violenza e ad altre associazioni, ha allestito banchetti dove sono stati distribuiti volantini, carta colorata e pennarelli per i cartelloni e un foulard fucsia da indossare al collo
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