“La prossima settimana verrà presentata la riforma del processo civile, è una cosa molto importante”. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervistato da Lucia Annunziata a “1/2 ora in più” su Rai3, annuncia per i prossimi giorni un provvedimento che non era atteso a breve: “L’abbiamo scritta in questi mesi al ministero, l’Europa si aspetta una riforma molto ambiziosa, importante dal punto di vista economico, per gli imprenditori: chi deve recuperare un credito deve poterlo fare”, ha detto Bonafede.

Il Guardasigilli ha affrontato anche l’intenzione di andare avanti su un provvedimento-bandiera dei 5 Stelle: “Sicuramente ci sarà una legge sul conflitto di interessi, è una nostra priorità. Una parte riguarderà l’editoria“. Il tema è entrato nel contratto di governo con la Lega, ma finora non era stato trattato per dare la precedenza ad altre misure come “anticorruzione e reddito di cittadinanza”. Così, mentre continuano le critiche per gli attacchi ai giornalisti da parte del M5s dopo l’assoluzione di Virginia Raggi, il Guardasigilli ha detto che il conflitto di interessi sarà uno dei prossimi interventi di cui si occuperanno: “Chi è padrone di un giornale e ha interessi economici rilevanti”, ha detto, “può essere portato a direzionare l’informazione”.

Parole molto simili a quelle pronunciate sabato da Luigi Di Maio che, proprio dopo aver accusato la stampa di aver “massacrato” la sindaca di Roma, aveva annunciato: “Faremo una legge sugli editori puri“. Nel merito, Bonafede ha escluso che la legge sul conflitto d’interessi possa avere ricadute e riguardare anche la piattaforma Rousseau, ovvero la strumento per la partecipazione diretta utilizzato dai 5 stelle e gestita dall’associazione Rousseau (di cui Davide Casaleggio è presidente). “La piattaforma Rousseau non guida nessuna forza politica“, ha replicato il ministro della Giustizia, “è un sito che porta avanti un’attività di consultazione sulle leggi, che invita i cittadini a dire la loro in piena trasparenza”.

Lucia Annunziata, nel corso dell’intervista, è anche tornata sulle frasi di Alessandro Di Battista che sabato aveva scritto: “I pennivendoli hanno accusato la Raggi come donna, ma le vere puttane sono loro”. “Io secondo lei sono più pennivendola o più puttana?”, è stata la domanda. A questa Bonafede ha replicato: “Non mi scandalizzano i termini usati in alcuni post, che non commento anche se non li avrei usati, mi scandalizzano di più i due anni fango sulla Raggi”. Quindi ha voluto ricordare come “il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha un processo in corso per lo stesso reato per cui è stata giudicata Virginia Raggi, ma stampa non ne scrive e la gente non lo sa”. Per il ministro “in due anni Virginia Raggi è stata letteralmente massacrata dalla stampa, agli altri carezze, Renzi fu idolatrato per due anni”. E poi ha aggiunto: “La stampa si schiera ogni giorno contro M5s perché cerca di difendere un sistema, una forza politica ha il dovere di denunciare quando al stampa mente”.

Di conflitto di interessi si era parlato al momento della stesura del programma, poi per un po’ non si è toccato l’argomento preferendo puntare su altri temi. Tra gli ultimi a ribadire che fosse necessario intervenire sul tema c’era stato a settembre scorso il presidente della Camera Roberto Fico: “Serve una legge sul conflitto di interessi e sui tetti pubblicitari”, aveva detto nei giorni in cui si discuteva di Rai e poltrone. “Sarebbe inaccettabile se non si facessero”. Poco prima Luigi Di Maio, intervistato da Affari italiani, aveva dato qualche dettaglio in più nel campo di editoria e conflitto di interessi. E alla domanda, “a che cosa pensate quando parlate di una legge che incentivi l’editore puro e limiti l’editore-finanziere (o imprenditore)”, aveva risposto: “Ci arriveremo gradualmente. Il minimo sindacale è che il lettore sappia chi possiede il giornale e tutti i conflitti di interesse. Se il ‘padrone’ del giornale possiede centrali a carbone è chiaro che non dirà mai la verità sull’inquinamento delle fonti fossili. E’ bene che il lettore lo sappia. Se il ‘padrone’ del giornale possiede un partito dovrebbe esserci il simbolo di quel partito appiccicato sopra. Insomma bisogna smetterla di prendere in giro i lettori”. Ma sui contenuti del disegno di legge non era andato oltre, limitandosi a dire: “Il conflitto di interessi è nel contratto di governo, il provvedimento complessivo è allo studio”.

I primi a reagire all’intervista di Bonafede sono gli esponenti di Forza Italia, che da sempre si dicono contrari alla legge (o a un rafforzamento di quella già esistente) in difesa della linea voluta da Berlusconi. “Il conflitto di interessi una priorità?”, ha detto la vicepresidente della Camera Mara Carfagna. “Forza Italia considera prioritarie misure per il lavoro, per rilanciare l’economia e lo sviluppo. Una legge contro il conflitto d’interessi infatti esiste già e l’ha scritta e approvata il centrodestra. Siamo però certi che la nuova legge annunciata dal Guardasigilli potrà essere l’occasione per fare chiarezza e disciplinare i rapporti anche economici tra associazioni private che gestiscono piattaforme, società di consulenza e partiti politici con importanti ruoli di governo a livello locale e nazionale”.

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