C’è un vertice ristretto sulla manovra a Palazzo Chigi in vista della scadenza dei termini per la risposta da inviare a Bruxelles. No, non c’è nessun vertice di governo e di sicuro non c’è il ministro Tria, che la lettera la scriverà. Ma sì che c’è l’incontro: c’è Conte riunito con i vicepremier e poi Giorgetti, Castelli, Siri. Macché, il vertice è informale: ci sono Conte con un vicepremier, uno solo, Salvini. E’ la sintesi delle notizie uscite nel corso della mattinata da Palazzo Chigi. E la versione è cambiata nel corso di diverse ore a seconda che la fonte fosse del M5s o della Lega. Resta da capire se si è trattato solo di un “fraintendimento” come dice il portavoce del presidente del Consiglio Rocco Casalino, se come dice l’opposizione di Forza Italia con Annamaria Bernini le due forze politiche di governo si comportano da “separati in casa” o se non si sono accavallate varie riunioni, come spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro: “Abbiamo fatto vari incontri” ma non c’è stato “un ‘vertice’ con tutti per definire una questione, questo è il punto. Abbiamo fatto vari incontri su varie questioni. C’era la Libia, la manovra…”. Per esempio a Palazzo Chigi sono stati ricevuti gli ispettori del Fondo monetario internazionale in delegazione, accompagnati dallo stesso Giorgetti e da alcuni funzionari del ministero dell’Economia.
Per esempio, riferisce ancora Casalino, “Di Maio era nel suo ufficio al terzo piano” della presidenza, quando il capo del governo Giuseppe Conte ha ricevuto – appunto – Salvini e Giorgetti per una “riunione molto informale e rapida“. Nessun summit prima della lettera a Bruxelles, anche perché il presidente del Consiglio era con un piede sulla soglia per partire verso Palermo, dov’è in programma la conferenza sulla Libia.
Secondo una ricostruzione dell’AdnKronos, in realtà, un vertice era in programma davvero, tanto che le prime agenzie sono uscite già dopo le 8 con l’annuncio della riunione. Ma per vari motivi una serie di ritardi ha fatto slittare l’incontro a tre tra il presidente e i suoi vice. Di Maio è arrivato nella sede della presidenza del Consiglio prima delle 10, intrattenendosi con Conte. Salvini però in quel momento era impegnato alla cerimonia di apertura dell’Anno accademico della Scuola superiore di polizia. Il ministro dell’Interno è arrivato a palazzo Chigi quando Di Maio era già andato via (la prova è che è stato intercettato dai cronisti). A quel punto Salvini si sarebbe confrontato con Conte (su manovra e Libia, come prima Di Maio) insieme a Giorgetti.