Le 'scadenze' ipotizzate dal sindaco-commissario sono possibili "se nessuno ci mette bastoni tra le ruote". E sulle modalità: "Credo si possa procedere in parallelo tra demolizione e ricostruzione"
La demolizione deve iniziare entro Natale e il ponte può essere pronto nella prima metà del 2020. Il commissario e sindaco di Genova, Marco Bucci, fissa gli obiettivi per la ricostruzione del ponte Morandi, crollato il 14 agosto, pur specificando che le ‘scadenze’ fissate sono possibili “se nessuno ci mette bastoni tra le ruote”. Date che si sono spostate già un po’ più in là rispetto alle iniziali stime che ipotizzavano un ponte nuovo per la città per il Natale 2019.
Per provare a star dentro quella data, l’abbattimento dei monconi deve partire in fretta. Al massimo nei prossimi 40 giorni: “Non importa se sarà il 13 o il 15 dicembre, quello che posso dire è che farò carte 48 per iniziare la demolizione di ponte Morandi entro Natale. Lo dobbiamo ai genovesi”, ha spiegato Bucci ribadendo che per quanto riguarda le modalità operative, prima di partire con la demolizione, bisognerà procedere con il dissequestro da parte della procura di Genova. “Possiamo pensare di far dissequestrare prima la parte ovest e iniziare a demolirla – ha detto – e poi procedere con la parte est, quella sopra le case”.
Poi bisognerà passare alla fase progettuale e alla ricostruzione vera e propria. La migliore delle ipotesi prevede un tempo di 12 mesi: “Quindi un nuovo ponte per la città entro la prima metà del 2020 – ha detto il commissario – Questi sono i progetti che ho visto io, al massimo 15 mesi, non di più”.
Il sindaco-commissario è convinto che almeno per la porzione ovest del viadotto ancora in piedi si possa evitare l’uso di esplosivo: “La modalità non prevede cariche, mentre per la parte su via Porro le cose sono più complicate”. Poi ha aggiunto: “Decideranno i tecnici, ma penso che si possa procedere tra demolizione e ricostruzione in parallelo, iniziando a ricostruire la parte ovest mentre si demolisce quella est”.
Le aziende, ha aggiunto, “hanno già presentato i progetti ma noi non abbiamo ancora scelto chi se ne occuperà, lo faremo appena il decreto sarà convertito in legge”. Bucci ha concluso che per decidere chi eseguirà i lavori “la struttura commissariale seguirà la strada della negoziazione diretta senza pubblicazione”, in base ad una norma dell’Unione europea che consente affidamenti senza gara.