“25 mila euro e rotti per un incarico di soli due giorni. Meglio di Gigi Buffon al Paris Saint Germain”. È quanto ha percepito l’ingegner Vincenzo Cameli di Teramo per il “ricontrollo dell’iter procedurale e la verifica della progettazione in essere” del nuovo ponte sul fiume Vomano, un’opera da 6 milioni di euro che in futuro dovrebbe collegare il comune di Castellalto con quello di Cellino Attanasio. “L’incarico gli è stato formalizzato il 3 settembre, e il 5 settembre il professionista aveva già redatto la sua relazione. Due giorni senza dormire, si intende… Benvenuti in Italia” dice a ilfattoquotidiano.it il consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco che ha sollevato il caso. “Due giorni dopo l’assegnazione dell’incarico all’ingegnere, il 5 settembre, è arrivato “il protocollo 30525, che recita: ‘Vista la relazione rimessa dal professionista in data 5.9.2018’…. 50 milioni di vecchie lire per 48 ore di lavoro. Otto euro e 81 centesimi al minuto, poco meno di 529 euro all’ora, 12688 euro in un giorno, 25376 euro per 48 ore. Caro Buffon, anche nel Teramano abbiamo un numero uno come te” ironizza ancora il consigliere.
“L’incarico l’ho affidato ai sensi del decreto legislativo 50/2016, naturalmente nel pieno e rigoroso rispetto della norma” ci assicura la dirigente Daniela Cozzi che ha firmato la determinazione del 3 settembre. “Un incarico da 25mila per due giorni? Impossibile. Quelle sono state semplicemente le date in cui sono stati formalizzati gli atti. Serviva un parere tecnico esterno e super partes: in verità, l’incarico all’ingegner Cameli ci ha fatto risparmiare tanto denaro pubblico, perché l’impresa aggiudicataria dei lavori voleva impegnare 300mila euro in più per effettuare certe modifiche all’opera” ribatte l’ufficio stampa della Provincia di Teramo.
La consulenza di Cameli è consistita in un momentaneo affiancamento al Rup (il responsabile unico del procedimento) nelle “fasi della programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione” del ponte. Scorrendo gli atti, avrebbe dovuto avere una durata mensile, non di due giorni, e in ogni caso sarebbe stata una bella cifra. “Un enorme sperpero di denaro pubblico. Inoltre nessuno ha ancora fornito pubbliche ed esaurienti risposte al nocciolo del problema, e cioè la sicurezza dei cittadini e la longevità della realizzanda infrastruttura – dice ancora Bracco – Perché il progetto preliminare redatto dai tecnici provinciali prevedeva un ponte lungo 115 metri e altre opere di protezione idraulica e di tutela, mentre quello definitivo parla di un ponte di 80 metri e senza altre rassicurazioni sulle opere spondali lungo il fiume Vomano?”.