L’8 novembre del 2018 si è svolta la prima Crypto Coinference a Milano, conferenza italiana sulle criptovalute e blockchain. L’evento, organizzato da Francesco Redaelli e Federico Lagni, ha avuto risonanza nazionale e ricevuto persino l’attenzione del Tg1. La manifestazione, unica nel suo genere nel panorama italiano, ha spiccato per almeno tre ragioni differenti.
Primo, l’esperienza dei relatori. L’evento è riuscito ad aggregare i principali player del settore in Italia. Da Francesco Nazari Fusetti, fondatore della prima criptovaluta nata per il settore del no-profit AidCoin, a Massimiliamo Nicotra, membro del consiglio direttivo del Blockchain Education Network Italia e della community internazionale LegalBlock, la Crypto Coinference ha avuto il merito di attrarre imprenditori, opinion leader e persino ospiti internazionali. Parliamo in particolare di Mariana Gospodinova, Coo & Head of operations di Binance Malta, primo exchange di criptovalute al mondo. È stato interessante scoprire grazie alla Gospodinova che Malta rappresenta l’unico Paese in Europa con leggi specifiche per monete virtuali. Si tratta dunque di un Paese pioniere nella regolamentazione delle criptovalute, d’esempio per tutti i vicini europei.
Secondo, la preparazione del pubblico. Criptovalute e blockchain sono temi del presente ma soprattutto del futuro e, come tali, attirano due tipologie contrapposte di persone: i pionieri e gli impostori. I primi si sporcano le mani con questi temi da quando essi non erano ancora mainstream e sono mossi da un reale desiderio di guardare al futuro con ottimismo e competenza. I secondi, invece, cercano illusoriamente una strada immediata per il successo e si interessano di bitcoin così come di stralci immobiliari, multi-level marketing e altri chimere popolari del guadagno facile.
La Crypto Coinference ha invece portato sul palco approfondimenti tecnici ricevendo interazioni da un pubblico che si aggiorna tramite canali Telegram dedicati e che ha palesato un’ottima competenza. Francesco Redaelli, organizzatore dell’evento, commenta così il livello della platea: “A posteriori del sold-out, siamo rimasti molto soddisfatti per essere riusciti ad attrarre da ogni angolo dell’Italia una platea di alto livello, sia in termini di preparazione sia di esperienza. Questo livello – prosegue Redaelli – si è rispecchiato perfettamente nella qualità dei contenuti offerti da tutti gli speaker che hanno portato le loro storie, esperienze e conoscenze. Abbiamo creato una forte alchimia e simbiosi tra relatori e pubblico, e infine siamo riusciti a creare solidi legami professionali e personali fra tutti coloro che hanno preso parte all’evento nelle loro varie forme”.
Terzo, l’organizzazione dell’evento. Sebbene gli italiani amino gustare buon cibo agli eventi, non è certo stato il buffet pantagruelico del Novotel Milano Ca’ Granda Hotel a stregare i partecipanti. Piuttosto, la Crypto Coinference è riuscita a ricreare un contesto molto umano e amichevole in cui chiunque aveva accesso diretto a speaker, aziende, influencer e addetti ai lavori. Strategica è stata al riguardo la scelta di invitare i principali YouTuber italiani sul tema della delle criptovalute. Parliamo nel dettaglio di Marco Cavicchioli, Tiziano Tridico e Marco Crotta – che a oggi vantano rispettivamente 13.500, 11.300 e 8mila subscriber.
Alla richiesta di spiegare quale sia stato il valore aggiunto portato all’evento da questi influencer di settore, Francesco Redaelli risponde: “In un settore con così alto contenuto tecnologico e digitale, gli utenti sono soliti affidarsi anche a divulgatori che approfondiscono il tema sui social, YouTube in primis. Riunire offline tutti i più importanti YouTuber italiani e affiancarli a tutti i più importanti esperti e imprenditori di questo mondo si è rivelato fondamentale e vincente. Oltrepassare i limiti degli schermi che li separano dai loro follower – conclude Redaelli – ha arricchito il portafoglio di esperienze proposte durante tutto l’evento ed era uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati, ben riuscito e raggiunto nell’intento”.
Se dovessi utilizzare una parola per descrivere l’evento lo definirei sicuramente “maturo”, sia per l’età media dei partecipanti che per il livello di preparazione dei presenti. Eppure, personalmente, di tutte le istantanee che mi riporto a casa dopo l’evento, a dominare sono soprattutto alcuni volti giovani del settore che hanno ammaliato sul palco e dato speranza all’ecosistema italiano.
C’è Alessandro Cadoni, 29enne co-fondatore di Friendz, startup che trasforma le foto in pubblicità, che il primo marzo di quest’anno ha lanciato l’offerta pubblica di acquisto (Ico) della sua moneta virtuale. Parla di influencer marketing e blockchain con la linearità di pensiero di un veterano, racconta progetti di espansione internazionale con la facilità di chi gioca a Risiko col mondo del business. Occhi verdi, sguardo determinato, vuole far vincere l’Italia all’estero.
C’è Gian Luca Comandini, 28enne co-fondatore dell’associazione di categorie Assob.it e opinionista Rai sul tema delle criptovalute, da romano definisce Milano “la città italiana per eccellenza del mondo blockchain”. Rappresenta uno dei pilastri dell’intero settore, avendo investito in bitcoin quando gran parte dell’Italia non ne aveva mai sentito parlare. Visionario, animale da palco, è la persona da ascoltare in Italia.
C’è infine Luigi Di Benedetto, 20enne fondatore di CryptoDiamond, una società a Brescia che si occupa di consulenza sul tema delle blockchain. Dice di essersi interessato del tema a 13 anni, quando studiava con un compagno di banco come avere un conto economico senza essere maggiorenne. Ha fiutato che il mondo sta andando nella direzione di bitcoin e blockchain e lui, da giovanissimo, vuole essere a cavallo di questo cambiamento.
Non posso avere idea di quanto velocemente evolveranno questi fenomeni nel mondo. So solo che dopo aver respirato l’aria della Crypto Coinference ho avuto una stimolante iniezione di fiducia. L’Italia ha le carte per essere parte della rivoluzione. Si tratta solo di crederci.