La situazione dell’Industria Italiana Autobus rischia di precipitare nelle prossime settimane. Dopo anni di incertezze, diversi tentativi di rilancio, una prima crisi scongiurata negli scorsi mesi, l’ex BredaMenariniBus e Irisbus vive di nuovo giorni drammatici. Così i circa 450 dipendenti da un lato hanno iniziato una serie di iniziative di protesta e scioperi e dall’altro chiedono un intervento urgente da parte del ministero dello Sviluppo Economico per provare a sbloccare lo stallo che potrebbe evolversi negativamente.
“Si prospetta di nuovo il fallimento per gli stabilimenti di Bologna e Flumeri, in provincia di Avellino. Quanto sta accadendo è inaccettabile”, dichiara al Fiom-Cgil in una nota congiunta firmata dal segretario nazionale Michele De Palma, dal segretario emiliano Bruno Papignani e quello avellinese Giuseppe Morsa. I sindacati spiegano che l’azienda ha fatto sapere che l’assemblea degli azionisti si riunirà il prossimo 21 novembre per valutare le manifestazioni di interesse alla ricapitalizzazione, aprendo alla possibilità che anche altri soggetti oltre a Ferrovie dello Stato possano partecipare. “Ma la situazione è ancora più drammatica in quanto l’azienda ha comunicato che non intende procedere al pagamento degli stipendi“, aggiungono. “Un inaccettabile ricatto” per la Fim-Cisl nonostante l’8 novembre nell’incontro al Mise il governo “aveva assicurato che da parte di Industria Italiana Autobus c’erano le risorse finanziarie per adempiere al pagamento della mensilità di ottobre 2018″.
Per questo la Fiom e la Fim hanno chiesto la convocazione urgente del tavolo presso il ministero dello Sviluppo Economico per scongiurare il fallimento, superando così “in maniera definitiva le incertezze e per avviare il confronto sul piano industriale e occupazionale”, dicono i metalmeccanici della Cgil, da parte di un’azienda che da oltre due anni ormai si trascina in una situazione di agonia dopo essere stata data per “risorta” dall’ex premier Matteo Renzi.
In attesa di novità da parte del ministro Luigi Di Maio, i dipendenti “stanno organizzando una mobilitazione permanente per far sentire la loro voce con scioperi e assemblee”. In queste ore a Bologna iniziano le proteste “senza avvertimento”, spiega la Fiom, e queste “proseguiranno fino a mercoledì”. Mentre giovedì “sarà proclamato lo sciopero per tutta la giornata con un’assemblea davanti allo stabilimento” aperta ai partiti, alle istituzioni e alla stampa. In contemporanea, a Flumeri, sarà indetto uno sciopero di 8 ore e si svolgerà un’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento con i parlamentari eletti nella provincia di Avellino e le istituzioni locali.