Gli imputati, quasi tutti della Val di Susa, rispondevano di interruzione di pubblico servizio, danneggiamento e, poiché durante il blocco alcuni copertoni erano stati dati alle fiamme, di incendio
Nel 2013 bloccarono l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia durante una manifestazione contro l’Alta velocità Torino-Lione. Per questo, secondo l’accusa, in venti meritavano un totale di 67 anni di reclusione. Il tribunale di Torino li ha invece assolti.
Gli attivisti No Tav rispondevano di interruzione di pubblico servizio, danneggiamento e, poiché durante il blocco alcuni copertoni erano stati dati alle fiamme, di incendio. Gli imputati erano quasi tutti della Val di Susa.
“Quel blocco dell’autostrada, di per sé, non poteva essere considerato una interruzione di pubblico servizio”, afferma uno dei difensori degli attivisti, Emanuele D’Amico. “Abbiamo sostenuto questa tesi alla luce della giurisprudenza in materia è il tribunale ci ha dato ragione: il fatto non costituisce reato“, spiega il legale. “Quanto all’incendio dei copertoni – aggiunge – non c’era nessuna prova che gli autori fossero stati gli imputati“.