“Puttane e pennivendoli”, “Sciacalli infami”: le dichiarazioni del ministro Di Maio e di Alessandro Di Battista, dopo l’assoluzione di Virginia Raggi, contro i giornalisti hanno suscitato una serie di reazioni. Alla lista si è aggiunto anche Paolo Liguori, direttore di Tgcom24, che ha deciso di presentarsi in onda con al collo un boa di struzzo colorato in segno di protesta. Durante la sua rubrica quotidiana “Fatti e misfatti” si è dunque proposto al pubblico in versione “prostituta” contro le dichiarazioni dei pentastellati.
“Scusate l’abbigliamento, mi sono adeguato al pensiero di Di Maio e Di Battista e mi sono vestito secondo quello che veniva inteso il mestiere di prostituta all’epoca mia, quando avevo vent’anni”, ha dichiarato con tono provocatorio. “Mi vestirò sempre così, tranne quando intervisterò persone serie”, ha aggiunto Liguori quasi a voler assicurare questo look per le ospitate degli esponenti grillini.
“Sono convinti che i giornalisti siano prostituti e che inventino motivi di divisione tra loro e la realtà, tra loro e la Lega, i loro alleati. Loro sono persone serissime, si scambiano baci e abbracci in pubblico, ma si accoltellano in privato…”, ha concluso Liguori. L’immagine in poco tempo ha iniziato a circolare sui social. Poche ore prima Lucia Annunziata era tornata sull’argomento nel corso di un’intervista al Ministro della Giustizia, in quota M5S, Alfonso Bonafede.
“Io come giornalista sarei definita da lei più una pennivendola o una puttana?”, aveva chiesto la giornalista a In Mezz’ora. “Ciascuno ha lo stile con cui esprime il suo pensiero, io ho il mio stile. I giornalisti fanno il pelo e contropelo al Movimento Cinque Stelle e mi va benissimo, invece fanno solo carezze agli altri o fanno finta di non vedere i gravi problemi dentro le altre forze politiche”, aveva replicato con un pizzico di imbarazzo il Guardasigilli.