Alla fine l’accordo con i già odiati rivali, quelli che elessero Maria Elena Boschi in Parlamento, si farà. Il corteggiamento tra Lega e Südtiroler Volkspartei prosegue e ha ricevuto la prima conferma ufficiale. Alla “campanella” per il nuovo consiglio provinciale di Bolzano, dopo le elezioni del 21 ottobre scorso, sono stati eletti il presidente e il vice presidente provvisori: se per la carica più alta è stato scelto, come da programma, Thomas Widmann (Svp), la nomina politicamente più importante era la seconda. Ed è arrivato il nome di Massimo Bessone (nella foto) del Carroccio. Tradotto: l’accordo per una giunta bicolore con la Stella Alpina tedesca e i leghisti procede spedito.
La prospettiva di cui si parla ormai dall’estate è diventata concreta dopo il risultato delle urne: la Lega con l’11% è diventata di gran lunga la prima forza tra i partiti nazionali italiani, cannibalizzano l’opposizione interna al centrodestra, così come il Partito democratico, crollato al 3,8% e costretto ad accontentarsi di un seggio. Una poltrona però non è sufficiente per svolgere nuovamente il ruolo di stampella del governo altoatesino, quindi la Svp ha dovuto guardare altrove. Per la verità ha provato a imbastire un accordo con Verdi e Pd, e se oggi come vicepresidente fosse stato eletto uno tra Sandro Repetto (Pd) o Riccardo Dello Sbarba (Verdi), sarebbe stato un segnale di una pista ancora viva. Invece il partito popolare di madrelingua tedesca sembra aver scelto l’altra strada: la Lega.
La giravolta del Carroccio, pronto a imparentarsi con lo storico alleato del Pd, ha una ragione evidente. Dopo aver conquistato il Trentino e il Friuli Venezia Giulia, con il Veneto già saldamente in mano, c’è da completare l’egemonia del Nord-est. Martedì a Bolzano ha fatto visita anche Roberto Calderoli, per parlare con i quattro consiglieri del Carroccio ed essere aggiornato sull’andamento delle consultazioni. “Non nego che abbiamo discusso sulla strategia e di quello che possiamo e vogliamo ottenere. Abbiamo le idee chiare”, ha detto Bessone al Corriere dell’Alto Adige. I vertici nazionali vogliono che l’accordo si faccia, e “se un ‘contratto’ come quello con il M5s a Roma può servire a partire, ci si può pensare”.
Ma la giravolta è anche da parte della Svp che ha scelto di mollare l’alleato storico senza troppi rimpianti. L’accordo con la Lega può dare molto più vantaggi nell’ottica della Stella Alpina, visto che il Carroccio governa anche a Trento e soprattutto a Roma. La cooperazione potrebbe portare a Bolzano quei benefici che la Svp ha saputo sempre ottenere e difendere a prescindere dal colore dei vari governi che negli ultimi anni si sono succeduti. Ma anche guardando alle ultime elezioni locali che hanno portato in consiglio provinciale 19 matricole su 35 consiglieri, la Svp spera con questa mossa di riconquistare consenso tra i suoi elettori. “In realtà sono in molti i sindaci Svp che mi chiamano per dirmi che sperano in una giunta Svp-Lega”, ha sostenuto infatti al Corriere il nuovo vicepresidente Bessone.