L'astrofisico sarà commissario in quota M5s, il legale è stato indicato dalla Lega di Salvini come sub commissario. Entrambi, però, sono nomi che in un modo o nell'altro riportano al passato dell'Agenzia spaziale italiana. Soprattutto quello dell'avvocato, che dal 2012 al 2015 è stato consulente legale del Centro italiano ricerche aerospaziali (a maggioranza Asi) per volere dell'ex numero uno ancora a processo per corruzione e concussione
Il professor Piero Benvenuti e l’avvocato Giovanni Cinque: salvo colpi di scena, saranno questi i nomi che gestiranno il futuro prossimo dell’Agenzia spaziale italiana fino alla nomina di un nuovo presidente. Il primo è in quota M5s e ricoprirà il ruolo di commissario, il secondo sarà il sub commissario indicato dalla Lega di Salvini. Entrambi, però, sono figure che in un modo o nell’altro riportano al passato dell’Asi: l’astrofisico Benvenuti è stato prima sub commissario dell’Agenzia e poi consigliere d’amministratore dal 2017 al 2011 sotto la presidenza di Enrico Saggese, dimessosi a febbraio 2014 e poi arrestato (ai domiciliari) con l’accusa di concussione e corruzione per una storia di fatture false. Ed era stato proprio Saggese, nel giugno del 2012, a volere Giovanni Cinque e il suo studio Militerni e associati come assistenti e consulenti legali del Centro italiano ricerche aerospaziali di Capua, di cui l’Asi è socio di maggioranza.
Il documento che sigla l’accordo tra Cinque e Saggese (e che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare) è datato 20 giugno 2012, prevedeva un compenso annuo di 50mila euro (più il rimborso delle spese sostenute) e una scadenza triennale, ovvero fino al 19 giugno 2015. Cinque mesi prima della fine del rapporto, però, il 27 gennaio 2015 la consulenza è stata annullata dal presidente Luigi Carrino, nominato nell’aprile 2014 al posto di Saggese. Secondo fonti interne al Cira, la cessazione del rapporto è stata effettuata nell’esercizio della facoltà di recesso anticipato, previsto in convenzione, poiché erano emersi dubbi sulla regolarità della procedura di affidamento adottata rispetto alla normativa in materia di appalti di servizi. Nella comunicazione di recesso, inoltre, non erano state esplicitate le motivazioni. Benvenuti e Cinque, come anticipato la scorsa settimana da ilfattoquotidiano.it, avranno un incarico non lungo (dai due ai quattro mesi), con l’obiettivo di garantire serenità e trasparenza all’Agenzia fino a quando la politica non avrà trovato la quadra. In tal senso, la nomina di Benvenuti e di Cinque riequilibria solo in minima parte lo strapotere del Carroccio nel settore aerospaziale, visto che la Lega può comunque contare su Giorgetti alla guida del potente Comitato interministeriale. Sia il commissario che il sub commissario non dovrebbero diventare in futuro presidenti dell’Asi. Un incarico che non sarà deciso per nomina diretta, ma tramite un regolare bando pubblico.
Tra gli addetti ai lavori che si occupano di spazio, soprattutto il nome dell’avvocato Giovanni Cinque fa storcere il naso, perché è uomo sin troppo legato all’ex presidente Asi, tuttora imputato per corruzione e concussione nel processo scaturito dopo la denuncia del dirigente Asi Roberto Borsa, che nel 2013 dimostrò l’esistenza di un oltre 70 fatture false (valore oltre 700mila euro). Secondo l’accusa, Saggese minacciò Borsa per costringerlo a non denunciare. Invano. La nomina di commissario e sub commissario, inoltre, arriva all’indomani della decisione del Tar del Lazio, che non ha concesso alcuna sospensione provvisoria e urgente del decreto con il quale il ministero dell’Istruzione il 31 ottobre scorso ha silurato Roberto Battiston dalla presidenza dell’Asi. Il presidente di sezione del tribunale ha considerato che “il provvedimento urgente inibitorio presidenziale – si legge nel decreto – è riservato dalla mera valutazione della sussistenza di un pregiudizio di particolare rilievo, che va esclusa ove sia disposta la tempestiva trattazione collegiale della domanda cautelare, compatibilmente con i carichi di lavoro della sezione, che come noto, eccedono da tempo ogni ordinaria misura“. Insomma: inutile sospendere alcunché visto che la decisione finale arriverà a stretto giro di posta. Il Tar, infatti, ha fissato per il 4 dicembre prossimo la trattazione del ricorso di Battiston. Che, secondo gli addetti ai lavori, ha non poche chanches di vincere. Se così fosse il ritorno al futuro dell’Asi diventerebbe groviglio legale e politico difficile da districare.