Dopo la convalida del fermo per il pusher Marco Mancini, il Tribunale del riesame ha confermato l’accusa di omicidio per Mamadou Gara, il terzo straniero fermato a Roma per la morte di Desirée Mariottini. Martedì i giudici avevano annullato l’accusa di omicidio per gli altri due stranieri arrestati nella capitale, Alinno Chima e Brian Minteh. Sono cadute per Mamadou Gara le aggravanti dei ‘futili motivi’ nella violenza sessuale e della ‘cessione di sostanza stupefacente da tre o più persone’.
Secondo la ricostruzione della procura, quando morì, la ragazza frequentava lo stabile abbandonato in Via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, da quasi due settimane: lì si procurava sostanze stupefacenti e le consumava. Andava e veniva da quel posto, dove la notte del 19 ottobre è deceduta dopo aver assunto un mix di droghe e psicofarmaci. Quando si è sentita male, nessuno ha chiamato il 118 e la giovane, ridotta all’incoscienza, è stata violentata. Desirée non si è opposta in alcun modo: non poteva farlo perché non era in sé, non si reggeva in piedi mentre gli aggressori, senza nessuna pietà le erano addosso. Dopo gli abusi l’hanno abbandonata a terra, tremante, si sono allontanati e l’hanno lasciata morire.