Adesione totale alla manifestazione indetta dai sindacati per sollecitare l'ex BredaMenarinibus ed ex Irisbus a sbloccare la situazione, in stallo da mesi. De Palma (Fiom-Cgil): "Tavolo sul piano industriale e occupazionale, c'è il rischio fallimento". Il governatore dell'Emilia Romagna: "Versati 600mila euro, li usino per pagare gli stipendi. Nulla è ancora accaduto di quanto il Governo aveva assicurato"
Si sono ritrovati davanti ai cancelli, che non sono stati varcati da nessuno. L’adesione allo sciopero indetto dai dipendenti dell’Industria Italiana Autobus è stata del 100 per cento, secondo i dati diffusi dalla Fiom-Cgil, negli stabilimenti di Bologna e Flumeri, in provincia di Avellino. “Contemporaneamente davanti ai cancelli dei due stabilimenti si sono svolte assemblee che hanno visto la partecipazione di parlamentari e istituzioni locali”, spiega il segretario nazionale dei metalmeccanici della Cgil, Michele De Palma, sottolineando che la mobilitazione si è svolta per ottenere il pagamento degli stipendi di ottobre, ad oggi non erogati, e per chiedere il completamento della ricapitalizzazione con l’ingresso di Ferrovie dello Stato, oltre Invitalia e Leonardo che hanno già deliberato la decisione.
E una novità, almeno sul piano degli stipendi, è stata annunciata dal governatore dell’Emilia-Romagna: “Nelle casse di Industria Italiana Autobus sono finiti 600mila euro, in seguito a una fornitura di mezzi, versati da Tper, la società del trasporto pubblico di Bologna e Ferrara, che dovranno servire per pagare gli stipendi ai lavoratori”, ha detto Stefano Bonacini davanti ai cancelli dello stabilimento ex BredamenariniBus di Bologna. “Da luglio, non un euro si è visto dai tanti capitani coraggiosi di cui abbiamo sentito parlare – ha concluso il governatore – E nulla è ancora accaduto di quanto il Governo aveva assicurato”.
Allo stesso tempo, la Fiom-Cgil spinge perché venga avviato un “tavolo sul piano industriale e occupazionale” perché “se non ci saranno passi avanti nel percorso di ricapitalizzazione, il prossimo 21 novembre l’assemblea degli azionisti potrebbe decidere per il fallimento dell’azienda”, che conta poco meno di 500 dipendenti. “Se non dovessero arrivare risposte sul futuro proprietario con la convocazione del tavolo e non fossero pagati gli stipendi, visto che l’azienda ha le risorse per ottemperare, non aspetteremo il 21 novembre, data della nuova assemblea dei soci, ma avvieremo tutte le iniziative utili a garantire i lavoratori”, aggiunge De Palma.
“Giudichiamo positivamente la notizia che Tper abbia pagato l’importo di 600mila euro a Iia – osserva invece Roberta Castronuovo, segretaria generale aggiunta della Fim Cisl Area metropolitana bolognese – Questi fondi dovranno servire a saldare gli stipendi ai dipendenti. Riteniamo invece molto grave, da parte di Iia, non aver concesso i 30 giorni di tempo richiesti da Ferrovie dello Stato necessari per redigere il piano industriale”. Così come “riteniamo irresponsabile” che Industria Italiana Autobus, aggiunge Castronuovo, “non si sia presentata all’incontro al ministero dello Sviluppo Economico della settimana scorsa”.