Una richiesta per cambiare atteggiamento nel processo contro il Muos messa nero su bianco dal ministero della Difesa: “Si chiede, ove normativamente previsto, di recedere dalla posizione processuale precedentemente assunta (anche ed eventualmente ritirando le memorie già depositate da codesta avvocatura)”. così si legge nella nota firmata dal capo dell’ufficio legislativo del ministero della Difesa, Salvatore Longo. Una nota inviata il 26 ottobre, il giorno prima delle dichiarazioni di Luigi Di Maio che durante un breve tour siciliano (a Scordia, in provincia di Catania), annunciò che riguardo al Muos “nei prossimi giorni” ci sarebbero state “novità”. La nota del ministero era già stata inviata e l’avvocatura aveva risposto il giorno stesso: il termine per ritirare la memoria (30 giorni dall’udienza del 14 novembre) era scaduto, ma visto il nuovo indirizzo del ministero, non avrebbe preso parte all’udienza di fronte al Consiglio di giustizia amministrativa, celebrata mercoledì 14 novembre.
L’assenza davanti al consiglio di giustizia amministrativa dell’avvocatura, infatti, era stata già annunciata, e sbandierata come un grande risultato, lo scorso 7 novembre, al termine di un incontro con la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, da Giampiero Trizzino e Giovanni Rizzo – il primo consigliere regionale siciliano del M5s da sempre vicino ai No Muos, il secondo presidente della commissione Difesa alla Camera. I due pentastellati avevano annunciato che in seguito alla lettera della ministra, in cui chiedeva di revocare la memoria contro il ricorso dei No Muos (presentata dal precedente governo), l’avvocatura dello Stato sarebbe stata assente all’udienza di fronte al Cga.
Un annuncio che non aveva convinto i No Muos inasprendo i rapporti con i rappresentanti M5s. Ieri, però, l’avvocatura non si è davvero presentata all’udienza d’organo che in Sicilia rappresenta il tribunale di secondo grado del Tar. Trenta minuti in cui il passaggio più rilevante è stato quello in cui la presidente del Collegio, Rosanna De Nictolis, su sollecitazione del difensore del comune di Niscemi, Edoardo Nigra, ha sottolineato: “Quello che vedete voi vedo io – ha detto De Nictolis – e rilevo la non presenza dell’Avvocatura di Stato”.
Una mancanza che, però, secondo i No Muos non basta. Anche secondo Claudio Fava, infatti, l’assenza all’udienza è stata una mossa a favore delle antenne americane a Niscemi: “Da oggi è una certezza: il governo Salvini-Di Maio è favorevole al Muos in Sicilia – ha detto il presidente dell’Antimafia regionale – All’udienza che si è aperta oggi davanti al Cga di Palermo, l’Avvocatura dello Stato non si è presentata lasciando depositata la memoria con cui ci si oppone alle richieste avanzate dai Comitati. E smentendo, cosa che è più grave, gli annunci fatti dal vicepremier Di Maio nei giorni scorsi”.
Subito dopo la discussione in Cga è stata resa nota la lettera del ministero. Una richiesta nero su bianco che non convince gli attivisti: “Siamo stati presi in giro – dice Fabio D’Alessandro, esponente No Muos – come i nostri avvocati avevano già precedentemente annunciato dal momento che i termini per revocare la memoria erano scaduti la presenza dell’avvocatura dello Stato era necessaria. Così invece, con mezzucci per allungare il brodo, è rimasta in piedi la memoria presentata in precedenza a favore del Muos. I 5 stelle non potranno dire di ‘averci provato’, né che è colpa dell’avvocatura dello stato. Occorre una scelta politica”.
Dello stesso avviso anche Fava: “O il ministero della Difesa si è reso conto che il Muos esiste dal giorno 25 ottobre oppure quella lettera ha lo stesso valore delle dichiarazioni di Di Maio. Il Muos esiste da anni, l’unico atto lettera che non ha alcun valore del M5s è datata 26 ottobre, tutto il resto sono chiacchiere. Risultano, invece, perlomeno curiosi i tempi della richiesta dell’ufficio legale, tardivi rispetto alla richiesta della revoca della memoria. Alla luce degli atti, il governo non ha mai ritirato l’opposizione fatta al Cga da parte dei ricorrenti e la ministra Trenta non ha mia fatto dichiarazioni esplicite in merito, così come il governo non ha mai detto che il Muos verrà smantellato, con buona pace di quel che dicono i grillini non c’è nessun atto concreto che vada in quel senso”.
Ma Trizzino insiste: “La posizione della ministra è tranciante, perciò politicamente la posizione dei 5 stelle è chiara. Perciò politicamente contro il-M5s non si può dire niente”. Ed entra nel merito della nota del ministero: “L’avvocatura ha risposto il giorno stesso, dicendo con chiarezza che il codice non permetteva più la revoca della memoria ma prendendo atto dell’orientamento del ministero decideva di non presentarsi in udienza”. “L’unico modo di procedere – continua Trizzino – era questo. La posizione dei Cinque stelle è chiarissima, la partita per noi adesso riguarda la verifica del superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche. È quello il prossimo passo da fare”.