I ragazzi avevano lanciato un appello, denunciando la mancanza di fondi per molte scuole, soprattutto del Mezzogiorno. La loro richiesta d'aiuto era arrivata fino a Roma, al vicepremier Luigi Di Maio e alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Ora il coordinatore europeo della competizione spiega che i vincitori saranno decretati a metà gennaio 2019
Sembrava una storia a lieto fine quella dei tre giovani studenti di Napoli che avevano lanciato una raccolta fondi per poter partecipare alla finale del concorso “Zero Robotics“, organizzato dal Mit e dalla Nasa, e invece si è rivelata una bufala. Almeno in parte. In loro sostegno si erano mobilitati in moltissimi, dal mondo della politica a quello degli industriali italiani, pagando per loro il viaggio a Boston. Sì perché, come riporta l’Agi, la competizione è ancora in corso e tra le scuole italiane in gara non c’è solo l’Istituto tecnico Augusto Righi di Napoli. Inoltre, nel caso in cui Mauro D’Alò, Davide Di Pierro e Luigi Picarella dovessero superare questa fase, arrivando alla prova finale di metà dicembre, non saranno costretti a volare negli Stati Uniti, ma sarà gli sufficiente raggiungere Alicante, in Spagna, dove si riuniranno tutti i concorrenti europei.
La precisazione arriva direttamente dal professor Leonardo Reyneri del Politecnico di Torino, coordinatore europeo della competizione indetta dal Mit, il Massachussets Institute of Technology, e dalla Nasa. Dopo aver spiegato la finalità della sfida, basata sulla programmazione degli “Spheres”, piccoli satelliti sferici ospitati all’interno della Stazione spaziale internazionale, il docente specifica in una nota: “Il torneo di quest’anno è ancora alle fasi iniziali e la classifica (http://zerorobotics.mit.edu/tournaments/32/rank/126/0/) viene aggiornata in tempo reale seguendo i risultati dei successivi step della gara, fino alle fasi finali. I vincitori saranno decretati a metà gennaio 2019″. Tutte le 84 squadre rimaste in gara sono quindi ancora in corsa e non è possibile sapere ora chi parteciperà alla finale. Inoltre, al primo posto c’è un’altra scuola italiana, di Taranto, con il team “Space Hunters”.
“La finale vera e propria della competizione internazionale si svolge per tutti i partecipanti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in orbita terrestre. Le finali vengono però trasmesse in diretta e tutti i concorrenti possono assistere da terra alle prove della gara in tre location definite: per le squadre europee e russe la finale di quest’anno è prevista ad Alicante (Spagna), per gli americani al Mit di Boston e a Sidney per gli australiani”, continua nel comunicato il professor Reyneri, precisando che non è la prima volta che le finali si svolgono in questo modo. Già lo scorso anno, infatti, i team europei erano rimasti nel continente, seguendo la finale da Torino. “C’è la possibilità di assistere all’ultimo step anche dalla sede del Mit, dove si svolge la finale a terra per le squadre americane, cosa che in passato hanno fatto anche alcune scuole italiane ma su base puramente volontaristica e reperendo autonomamente i fondi, in modo indipendente rispetto al concorso Zero Robotics”, conclude la nota.
Per trovare i finanziamenti per il viaggio, i tre giovani avevano lanciato un appello durante Il sabato dell Idee, denunciando l’assenza di fondi nelle scuole italiane, in particolare in quelle del sud della penisola. Una richiesta di aiuto che era stata subito accolta, prima dal Tg3 e dal vicepremier Luigi Di Maio, poi anche da Maria Elisabetta Casellati e da moltissimi altri industriali, che si erano offerti di pagare la trasferta. Ma non solo, i tre under 18 sono stati anche ‘prelevati’ da scuola e portati direttamente a palazzo Madama per ricevere i complimenti del presidente del Senato.