Il tribunale militare ha deciso anche la rimozione del grado di caporale maggiore scelto. L'accusa è di simulazione d'infermità, truffa militare e diserzione. Secondo le indagini, il sottufficiale ha percepito indebitamente circa 192mila euro
È andato in malattia per quasi dieci anni, ma in realtà lavorava nel bar di un circolo ricreativo in provincia di Salerno ed era perfettamente sano. Per questo un caporale maggiore scelto, in servizio al Reggimento supporto tattico e logistico di Solbiate Olona, in provincia di Varese, è stato condannato dal tribunale militare a quattro anni di reclusione e alla rimozione del grado. Secondo le ricostruzioni, l’uomo ha percepito negli anni indebitamente circa 192mila euro di stipendi per i quali si procederà al recupero. Intanto il militare era già stato destituito dal servizio.
Il sottufficiale è stato accusato di simulazione d’infermità, truffa militare e diserzione. Grazie alle indagini del pm Luca Sergio, infatti, è stato accertato che l’uomo fingeva un dolore alla spalla, conducendo in realtà una vita del tutto regolare. Oltre a lavorare nel caffè, il caporale guidava senza problemi l’automobile e faceva passeggiate con il figlio in braccio.
Sono centinaia i certificati medici, ottenuti da diversi dottori e inviati al reparto, che attestavano la sua infermità. L’uomo, infatti, saltava le visite di controllo presso l’ospedale militare, scegliendo medici privati. Agli esami si presentava dolorante, spesso indossando un tutore per il braccio, omettendo che in diverse occasioni le autorità sanitarie militari lo avevano già giudicato di nuovo idoneo al servizio.