SUMMER (LETO) di Kirill Serebrennikov. Con Roman Bilyk, Teo Yoo, Irina Starshenbaum. Russia/Francia 2018. Durata: 126’. Voto: 3,5/5 (AMP)
Anni ’80, Leningrado. Erano giovani, spensierati e sognatori. Ma soprattutto sapevano suonare e cantare il rock. Peccato che il Soviet ne limitasse le espressioni, passando i testi sotto censura e misurando le reazioni del pubblico durante i concerti. D’altra parte funzionava così, tanto da rendere il “rock sovietico” un ossimoro in termini. Serebrennikov, regista russo tuttora ai domiciliari per volere di Putin a causa della sua satira accesa, racconta tale paradosso esemplificandolo nella storia di alcuni giovani rocker dell’underground metropolitano che trascorrono la loro gioventù sentendo crescere il tormento di un regime opprimente e limitante. Pur facendo la loro musica (bella) si rendono conto che non saranno mai dei divi e dunque li emulano, fra travestimenti e copertine, sognando il mito che non potranno mai raggiungere. Film struggente, nostalgico eppure vitale di musicalità autentica e di gioventù (ancora) ruggente. Nonostante tutto.