Cronaca

Maltempo, una tantum di 5mila euro alle famiglie con la casa danneggiata. Protezione civile: “È la prima volta”

Il contributo previsto nell'ordinanza riguarda le 10 Regioni e le Province di Trento e Bolzano interessate dalla pioggia e dal vento delle scorse settimane. Ci sono anche "20mila euro per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive"

Una tantum di 5mila euro massimo per le famiglie con la casa danneggiata dal maltempo. È il contributo previsto nell’ordinanza della Protezione civile “per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali”. Fa parte delle misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e attività produttive colpite dalla pioggia e dal vento delle scorse settimane. Gli interventi d’urgenza stabiliti dall’ordinanza urgente sono coperti dai 53,5 milioni di euro messi a disposizione dal Consiglio dei ministri dell’8 novembre scorso dei commissari delle 10 Regioni interessate – i governatori – e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

Nello specifico, la Protezione civile garantisce un contributo “una tantum di 5mila euro massimo per i nuclei familiari la cui abitazione principale risulti compromessa nella sua funzionalità dal maltempo e massimo 20mila euro per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive, sulla base di apposita ricognizione svolta dai commissari delegati”.  I contributi, spiega la Protezione Civile sono “riconosciuti solo nella parte eventualmente non coperta da polizze assicurative“.

I commissari sono autorizzati ad “assegnare un Contributo per l’Autonoma Sistemazione (Cas) ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta, in tutto o in parte, o sia stata sgomberata. Il contributo può variare da un minimo di 400 euro mensili a un massimo di 900, variando in base al numero dei componenti del nucleo familiare. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%”, spiega la Protezione civile.

L’ordinanza firmata da Angelo Borrelli, riguarda le regioni Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Siciliana, Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano. Per quanto riguarda gli alberi abbattuti e i materiali vegetali, il legname rimosso potrà essere stoccato in apposite aree di deposito. I commissari possono affidare i relativi servizi con procedure d’urgenza: tali interventi inoltre, considerati prioritari, possono essere eseguiti stipulando i contratti di affidamento entro 15 giorni dall’adozione dell’ordinanza e concludendo i lavori entro 40 giorni dalla stipula.

Lo smaltimento di materiale eventualmente contenente amianto spetta a ditte specializzate. Per la rimozione di alberi abbattuti e dei materiali vegetali in zone urbanizzate, negli alvei di fiumi, in laghi e corsi d’acqua, i commissari sono autorizzati anche a cedere il materiale ai soggetti che realizzano gli interventi, quale compensazione del lavoro svolto, inoltre, potranno cedere a prezzo da stabilire il legname utilizzabile a fini commerciali e industriali. In questo caso il corrispettivo è finalizzato al rimboschimento. Il tutto al fine di evitare ulteriori pericoli per l’incolumità pubblica e privata.