La kermesse che si propone di dar voce a chi canta il mondo della giustizia sociale, in programma dall'11 al 15 dicembre a Cosenza, vedrà la partecipazione di moltissimi personaggi del mondo della musica e non. Focus anche sul mondo del cinema impegnato con proiezioni e laboratori sul tema 'mafia-movie'
La musica impegnata batte ogni record. La prima fase della nona edizione del ‘Premio Musica contro le mafie‘ (di cui Il Fatto Quotidiano è media partner), relativa all’iscrizione dei partecipanti, si è chiusa con numeri mai visti negli anni precedenti: 350 gli artisti in gara. Il concorso nazionale, organizzato dall’omonima associazione della rete Libera, fondata da Don Luigi Ciotti, si propone di dar voce a chi canta il mondo della giustizia sociale. Tanti gli ospiti speciali presenti alla premiazione, una cinque giorni in musica, che si terrà a Cosenza dall’11 al 15 dicembre. Tra questi anche Levante che riceverà il premio speciale per la canzone Non me ne frega niente.
Il 76% dei concorrenti, che riceveranno tre diversi giudizi, uno dal mondo ‘social’, uno dalla ‘giuria studentesca’, e un terzo dalla ‘giuria responsabili’, si è presentato in gara con un inedito. La metà di loro, inoltre, ha meno di 35 anni e proviene dal Sud Italia o dalle isole. La votazione online, che ha raccolto già 28mila preferenze, permetterà di stilare una classifica di tutti gli artisti e di scegliere i 10 finalisti che voleranno in Calabria.
Ma non solo Levante. Anche gli Ex-Otago e Diodato riceveranno un riconoscimento per le loro canzoni, rispettivamente ‘I Giovani d’oggi’ e ‘Adesso’, meritevoli per aver veicolato “buone idee e buone pratiche”. In particolare la cantante siciliana, secondo gli organizzatori del premio, con le sue parole e con un ritmo incalzante “invita le persone a muoversi, e non solo a commuoversi, ad alzarsi e staccarsi dalle finestre affacciate sull’asettica piazza virtuale dei social network, per tornare fisicamente per le strade, criticando senza mezzi termini l’apatia, il giudizio non costruttivo e il disinteresse sociale”. La musica non sarà l’unica protagonista dell’edizione. Tra i personaggi che presenti alla 5 giorni anche il magistrato anti-‘ndrangheta, Nicola Gratteri, che parteciperà ad un evento speciale la mattina del 10 dicembre, e il giornalista Claudio Fava, sceneggiatore de I Cento Passi, Il Capo dei Capi e tante altre pellicole impegnate. Fava sarà presente anche in veste di figlio del giornalista d’inchiesta Pippo Fava, ucciso da Cosa Nostra nel 1984 a cui è dedicato il film Prima che la notte che sarà proiettato il 13 dicembre.
Tra le novità della nona edizione anche un ricco parterre femminile tra gli ospiti. A partire da Erica Mou che aprirà l’evento e Roberta Bellesini, vedova di Giorgio Faletti, che condurrà il panel “Quando ci tocca fare i conti con il coraggio della paura – Le rivoluzioni si fanno cantando”, per arrivare a Cristina Donadio, interprete del personaggio di Scianèl nella fiction Gomorra che il 13 dicembre, insieme a Peppino Mazzotta, il commissario Fazio di Montalbano, tratterà il tema dei ‘mafia-movie’. E proprio il fenomeno criminale raccontato per immagini sarà protagonista del “Mafia-movie project”, il laboratorio di cinema che si è proposto di raccogliere spezzoni di film significativi a tema mafia prodotti dal secondo dopoguerra ad oggi. La kermesse tratterà l’arte a 360 gradi. Tra le iniziative anche una mostra d’arte, dedicata ai 40 anni dalla morte di Peppino Impastato, dal titolo “Munnizza”.
Il premio per il primo classificato consisterà in un sostegno economico all’artista: 15mila euro per tour concerti in tutta Italia. Il vincitore del primo premio e gli altri vincitori dei premi speciali saranno annunciati la sera del 15 dicembre, poi riceveranno altri riconoscimenti anche a “Casa Sanremo” durante il prossimo Festival della canzone italiana a febbraio 2019.