Nelle scorse settimane sono state annunciate anche novità in tema di Rc auto. Da qualche anno i cittadini hanno imparato che le “novità” nel settore assicurativo, specie riguardo alle polizze automobilistiche, di solito non sono buone notizie. Invece, stavolta, il cambiamento potrebbe essere in positivo: è stato infatti annunciato il primo passo verso la “Rc auto equa“, ovvero una revisione del sistema che definisce gli sconti sulle polizze per i danni provocati a terzi o a cose, al fine di garantire minori disparità di trattamento.
Il Movimento 5 Stelle, fin dal suo ingresso in Parlamento, ne ha fatto un cavallo di battaglia. Il senatore Sergio Puglia, in particolare, si è reso portavoce del disagio di milioni di automobilisti costretti a pagare i premi più alti d’Europa per poter circolare. Una situazione che incentiva un fenomeno dai risvolti sociali devastanti: l’evasione dell’obbligo di copertura assicurativa, con una percentuale di vetture non assicurate che in Italia si aggira sul 7 per cento del totale. La tendenza raggiunge punte allarmanti nel meridione, dove in media un veicolo su dieci non è assicurato e quindi, in caso di incidente con colpa, la controparte danneggiata vede a rischio la garanzia di essere risarcito.
La proposta di Puglia – presentata già nel 2014 – prevede un sistema di sconti sul premio Rc auto. In base ad esso, gli automobilisti residenti nelle province dove si pagano i premi più alti senza incidenti con torto negli ultimi cinque anni avranno il diritto di pagare un premio tarato su quello medio delle province più “economiche”. Senz’altro un bel risparmio. Viene proposta, inoltre, l’istituzione di una compagnia assicurativa a partecipazione statale che sia da stimolo a calmierare i prezzi delle tariffe italiane, e possa sopperire alla temuta insostenibilità di un sistema tariffario equo da parte delle compagnie attualmente presenti sul mercato.
Secondo Federconsumatori il costo della Rc Auto – aumentato del 27% negli ultimi quattro anni – a livello nazionale è pari a 668,46 euro per una persona di mezza età in prima classe, e a 2.274,65 euro per un diciottenne in quattordicesima. Nel meridione, però, gli importi medi sono decisamente più alti, rispettivamente 952,29 euro e 2.972,05 euro contro 418,67 euro e 1638,19 euro al nord. Una disparità di trattamento ingiusta, e ancor più pesante per quegli automobilisti “virtuosi” che non causano incidenti ma che, ciononostante, sono costretti a subire i rincari assicurativi. E proprio a loro vuole rivolgersi questa riforma.
Purtroppo il linguaggio criptico usato nel recente comunicato stampa del consiglio dei Ministri per presentare il decreto semplificazione 2019, l’unico documento in cui si parla di questa novità, ha lasciato perplessa l’opinione pubblica. “Per realizzare una Rc auto equa con canoni differenziati rispetto al territorio – si legge – si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro”. Che significa? Difficile dirlo. Di certo si poteva cercare di essere un po’ più esaustivi. Dal proprio blog, il senatore Puglia precisa che il testo del decreto punta ad avere gli effetti sopra descritti: “Un automobilista onesto del Nord – scrive – non verrà penalizzato, mentre uno del Sud verrà premiato ed equilibrato sulla tariffa di premialità che spetta ad uno del Nord”. Il senatore, poi, punta il dito contro quella stampa che si è affrettata a parlare di “livellamento” della Rc auto su un premio medio nazionale unico per tutti, calcolato sugli attuali importi, parlando di vero e proprio “terrorismo” che minerebbe le basi dell’unità nazionale. Non possiamo fare altro che attendere il testo definitivo del decreto, augurandoci che, per una volta, si tratti davvero di una buona notizia per gli automobilisti.