“Ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale”. Il provvedimento è di ordinaria amministrazione. Anzi, per la sua scarsa complessità, è stato atteso fin troppo. Ma data la storia recente di Roma, rappresenta un passaggio cruciale. A pochi giorni dal quarto anniversario della deflagrazione dell’inchiesta sul ‘Mondo di Mezzo’ (la prima ondata di arresti ci fu il 4 dicembre 2014) e al termine di una procedura d’appalto durata 19 mesi, la Capitale prova a mettersi alle spalle gli scandali riassegnando quello che era uno dei principali core business della cricca capitanata dal ras delle cooperative, Salvatore Buzzi: la gestione del verde pubblico.

Un appalto da 4 milioni di euro in 5 lotti, altrettante ditte private “specializzate”, selezionate con una procedura lunghissima – gara, passaggio al vaglio dell’Anticorruzione, ricorsi, poi di nuovo all’Anac –  iniziata il 5 aprile 2017, sulla base di criteri economici e tecnici. In totale, 46 squadre (e 138 operatori) “impegnate tutti i giorni”, anche “nei giorni festivi e prefestivi”, laddove Comune e Municipi riterranno più opportuno. A giorni verranno resi noti anche i nomi delle società aggiudicatrici. A controllarne l’operato “saranno gli stessi cittadini”, ha spietato la sindaca Virginia Raggi, “ai quali chiediamo la massima collaborazione, potendo verificare personalmente i risultati raggiunti sulla base della programmazione che mensilmente pubblicheremo sul sito di Roma Capitale”. I primi interventi programmati inizieranno lunedì 19 novembre e termineranno la vigilia di Natale.

Ci sono, tuttavia, dei fattori di criticità sui quali l’intero comparto Ambiente è atteso al varco. In particolare, il bando è stato aggiudicato su una base d’asta di complessivi 4 milioni ma con il 30% di ribasso (in totale 2,8 milioni). La durata dell’affidamento, poi, è di 3 anni ma si andrà avanti fino a esaurimento del budget assegnato, verosimilmente ben prima dei 36 mesi previsti da contratto, visto che si potrà operare “sia in via ordinaria che in urgenza”. Raggiunto il limite economico, ci sarà l’ulteriore possibilità di andare avanti con massimo due proroghe e fino a un altro 50% del valore dell’affidamento. A quel punto, bisognerà procedere per forza con un’altra gara europea, i cui tempi di assegnazione restano molto lunghi.

“Ma stiamo già lavorando sul prossimo bando, non ci faremo trovare impreparati”, hanno assicurato i vertici dipartimentali, memori del vulnus che ha portato proprio allo scandalo di Mafia Capitale. Prima del 2014, infatti, come accertato dalle inchieste giudiziarie, le “somme urgenze” venivano affidate in via diretta a società e cooperative già in proroga o che semplicemente mostravano disponibilità immediata (ai dirigenti corrotti posizionati nei dipartimenti strategici). Esemplificativo fu il caso dei maiali trovati a rovistare fra i rifiuti nel Natale 2013, clamore mediatico che spinse l’allora sindaco Ignazio Marino a chiedere – in buona fede – proprio l’aiuto della Coop 29 Giugno di Buzzi. Un giro d’affari, quello del Mondo di Mezzo nel settore del verde pubblico, che fino al 2014 fra mazzette e assegnazioni pilotate, permise al sodalizio di veicolare almeno 10 milioni di euro.

In attesa di capire se il bando sul cosiddetto “verde orizzontale” (sfalcio dell’erba, pulizia, potature di cespugli e siepi) sarà efficace, nei prossimi giorni dovrebbe andare a dama anche l’altra gara cardine del settore, quella del “verde verticale”, ovvero la manutenzione delle alberature, appalto da 5 milioni di euro per la gestione dei 330.000 alberi presenti in città, fra strade e aree boschive. Per il prossimo futuro, invece, il programma è di rimettere in sesto il Servizio Giardini capitolino, oggi ridotto ai minimi termini, con “almeno 100 assunzioni l’anno”, come annunciato dall’assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari.

Il tutto con buona pace di quasi 3.000 lavoratori della società partecipata Roma Multiservizi, i quali da tempo chiedono di essere internalizzati (gli fu promesso in campagna elettorale, nel 2016) e che da mesi attendono la gara d’appalto per la sostituzione del socio privato. Questo mese, i dipendenti sono anche rimasti senza stipendio “a causa di ritardati pagamenti da parte dei clienti”. “Ma stiamo risolvendo, lunedì dovrebbero avere il loro salario accreditato”, ha assicurato Raggi.

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