La protesta per il caro benzina travolge la Francia. Un morto, oltre 200 feriti, scontri e lancio di lacrimogeni a pochi passi dall’Eliseo, il blocco dei mezzi pesanti nel traforo del Monte Bianco. In Francia la mobilitazione generale convocata sui social dal movimento dei “gilet gialli” ha provocato già enormi problemi e anche una tragedia, con la morte di una donna nella Savoia, nel sud-est della Francia, investita da un automobilista. I feriti sono 227 di cui 6 gravi. I fermi sono saliti a 117, 73 dei quali trattenuti in detenzione. Il ministro dell’Interno ammette: “Il livello di preoccupazione è massimo”. La marcia dei ‘gilet gialli’ contro l’aumento delle accise del governo di Emmanuel Macron era partita con un tamtam in rete, si è materializzata nelle strade all’alba di oggi e si è gonfiata di ora in ora. Ha innescato scontri dagli Champs Elysees ai blocchi alla frontiera, compreso il traforo del Monte Bianco, tra la Francia e l’Italia, dove alcune decine di manifestanti hanno bloccato l’accesso al tunnel.
Dietro la protesta – Quello dei gilet gialli è un movimento nato contro il caro-petrolio ma che è arrivato a contrapporre i ricchi cittadini alla Francia delle campagne. Nato nelle zone più rurali del paese – dove il pieno di carburante costa maggiormente – il movimento si è organizzato online per mobilitarsi contro l’aumento dei prezzi del diesel e della benzina, deciso dal governo per diminuire le emissioni di Co2. Una protesta arrivata nonostante il calo dei prezzi al barile del greggio di ottobre, a cui però fanno da contrappeso la sempre più pesanti tasse sul carburante. Il costo è salito negli ultimi mesi del 20%.Manifestano contro l’aumento dei prezzi della benzina (quattro centesimi al litro) e del carburante diesel (sette). La benzina in Francia costa attualmente 1,48 euro. Secondo un sondaggio il 73% dei francesi appoggia la mobilitazione.
Gli incidenti – Secondo il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, oltre alla donna rimasta uccisa in Savoia, ci sono diversi feriti. Altri incidenti sono avvenuti nel Nord. Sulla tangenziale di Besancon, nell’Est, un automobilista esasperato dal blocco stradale ha fatto inversione di marcia provocando un incidente con due feriti. Anche a Grasse, nel Sud, un automobilista ha tentato di forzare uno sbarramento a una rotatoria ed ha investito un poliziotto, rimasto “leggermente ferito”. L’automobilista è stato fermato. Un altro poliziotto è rimasto ferito in un incidente con la stessa dinamica vicino Strasburgo: l’uomo era in motocicletta, posizionato in un incrocio, ed è stato travolto da un’automobile, riportando diverse fratture. Secondo quanto riportano i media francesi, il veicolo non faceva parte della mobilitazione e le due donne che si trovavano a bordo sono anche ricoverate in ospedale in stato di shock.
Parigi sotto assedio – A Parigi invece intervento della polizia sulla peripherique, una delle strade più trafficate della Francia che circonda la capitale transalpina. Sulla tangenziale una ventina di “giubbini gialli” hanno tentant di bloccare il traffico intorno alle 8.30. In manette un uomo che voleva oltrepassare le barriere della polizia con il suo furgone. Nella zona ovest della tangenziale il traffico è molto rallentato. Cori contro Macron e canti della Marsigliese sono stati intonati da centinaia di manifestanti che hanno bloccato gli Champs Elysees. I dimostranti era diretti verso l’Eliseo ma sono stati bloccati dalla polizia. Anche in questo caso gli agenti hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti.
Timore black-bloc – Crescono però i timori di un passaggio all’azione di elementi “black bloc”, già presenti in tutte le ultime manifestazioni di piazza a Parigi. Ma la protesta nei giorni scorsi e fino ad oggi, aveva assunto anche pacifiche. Ad esempio le cosiddette “operazioni lumaca”, in cui gli automobilisti guidano a velocità particolarmente ridotta per rallentare il traffico. Oltre 800mila persone hanno firmato una petizione online contro gli aumenti. Il premier Edouard Philippe ha anticipato misure per aiutare gli automobilisti, incluso un finanziamento di 4mila euro per le famiglie pià disagiate per sostituire auto diesel di modelli più vecchi. Ma non è bastato.
Il movimento dei giubbetti gialli è nato sui social media e si definisce apartitico, ma secondo molti sarebbe coordinato dal Raggruppamento Nazionale, ex Fronte nazionale. Le Monde racconta operò di capannelli e blocchi eterogenei che riescono a far protestare, gomito a gomito e non senza tensioni, i melenchonisti, i leenist e i monarchici indossano. Tutti con un gilet giallo addosso. E la voglia di incendiare la protesta. Una rabbia che ha una polarizzazione molto particolare. Alle esternazioni di Macron i protestanti rispondono con ulteriore rabbia, pensando sia l’ennesima dimostrazione di disattenzione, se non di disprezzo, nei confronti dei non parigini che sono0 i più colpiti dal caro-benzina, non avendo il metrò a disposizione né potendo andare a lavorare in bicicletta. Alla polarizzazione ormai diffusa in molti Stati d’Europa tra popolo ed élite, si associa e sovrappone la variante geografica tutta francese tra provinciali e rurali contro i parigini, accusati di fare gli ecologisti per privilegio e sprezzo delle classi inurbane meno agiate.