Il vicepremier M5s in un'intervista al Corriere torna sullo scontro con il leghista e lo fa per spegnere la polemica: "Il tema non sussiste, non è nel contratto". Ma il leghista resta fermo sulla sua posizione: "Oggi i termovalorizzatori sono sicuri"
“Quando lavoriamo insieme, lavoriamo bene”, quindi “vedrete che si appianerà tutto”. Luigi Di Maio torna sullo scontro con Matteo Salvini sul tema inceneritori e lo fa per spegnere la polemica. Movimento 5 stelle e Lega hanno mostrato di avere visioni molto diverse sulla gestione dei rifiuti, ma il ministro dello Sviluppo economico assicura che “non ci saranno problemi“. “Il tema non sussiste, non è nel contratto, ma soprattutto abbiamo Sergio Costa (ministro dell’Ambiente, ndr) che è la persona che rappresenta la perfetta sintesi per quello che dobbiamo fare nel governo sui rifiuti, sull’ambiente e sulla Campania”, dice Di Maio al Corriere della Sera. Sotterrata quindi ogni possibile polemica, tanto che quando al vicepremier M5s viene chiesto dell’incontro tra Salvini e Silvio Berlusconi, lui replica: “Finché a me non chiede nulla per Berlusconi le cose andranno bene”. E nel pomeriggio il ministro dell’Interno ha confermato: “Non ho niente da chiedere per Berlusconi”. Ma il leader della Lega non rinuncia alla sua idea e ribatte, pur contenendo i toni rispetto ai giorni scorsi: “Nel contratto di Governo è vero che c’è il superamento dei termovalorizzatori, ma intanto siamo nel 2018 e sono sicuro che come abbiamo fatto in questi mesi con Luigi Di Maio troveremo un’intesa per il bene del Paese”. Salvini si è detto conscio del fatto che l’obiettivo sia “bruciare sempre meno e andare sempre meno in discarica e differenziare sempre di più”, ma “intanto siccome siamo al governo per risolvere i problemi e a Napoli e in Campania pagano la tassa rifiuti come in tutta Italia, è giusto dare a loro questa possibilità, che hanno tutte le altre regioni italiani. Ormai – ha detto – c’è un sistema di termovalorizzatori sicuri, che all’estero hanno piste da sci e musei”. Quindi, “la morte e la malattia derivano da una mancata gestione e valorizzazione dei rifiuti”.
Se le posizioni restano agli antipodi, Di Maio si dice comunque tranquillo che le polemiche non abbiano danneggiato l’esecutivo, “nel senso che i cittadini devono sapere che c’è sincerità da parte nostra. E ci diciamo tutto pubblicamente”. “Ma credo sia meglio avere un rapporto tranquillo, troppi tifano per farci cadere”, spiega nella sua intervista al Corriere. “Credo non ci sia bisogno di creare tensioni nel governo – ribadisce Di Maio – Evitiamo di rovinarci le giornate così, perché quando lavoriamo insieme lavoriamo bene”. Dimenticati i botta e risposta degli ultimi giorni, compresa la frase sugli inceneritori che con la crisi rifiuti “non c’entrano una beneamata ceppa”. “È un modo di dire”, chiosa Di Maio.
Quindi sulla gestione rifiuti “non ci saranno problemi. Lunedì saremo tutti insieme a Caserta per firmare il protocollo sulla Terra dei Fuochi, che prevede maggiore controllo dei militari ai siti di stoccaggio, maggiore videosorveglianza, lotta alla contraffazione. Vedrete che si appianerà tutto”, risponde il vicepremier M5s al Corriere. Salvo la specifica sul fatto che, come sempre, “vale il contratto di governo“, quello che per la prima volta la Lega ha messo in discussione proprio sul tema inceneritori. “Abbiamo scritto economia circolare, green economy, lì dentro c’è anche la graduale dismissione degli impianti di incenerimento”, ricorda Di Maio.