Per il terzo giorno consecutivo i “gilets-jaunes” sono tornati a sfidare l’esecutivo francese con 20mila persone in strada, nuovi disagi e episodi di teppismo su strade e autostrade, tensioni con la polizia e il blocco di diversi depositi di carburante. Non si ferma la protesta dei gilet gialli, il movimento in rivolta contro l’innalzamento delle tasse sulla benzina diesel voluto dal presidente Emmanuel Macron che da sabato ha bloccato la Francia, con scontri dalla Capitale ai confini che hanno provocato una vittima e oltre 500 feriti, di cui 14 gravi e 282 arresti.

Dal Belgio, dove si trova in visita di Stato, Macron prende tempo. I gilet-gialli? “Risponderò al momento opportuno”, ha detto il presidente alle prese con un crollo di popolarità: a novembre è sceso al 25% dei consensi, il minimo assoluto sotto la sua presidenza, secondo il sondaggio dell’istituto Ifop. L’esecutivo però continua a far quadrato intorno a lui, mostrandosi inflessibile sulla politica economica, anche se dice di aver compreso la “collera” dei francesi che temono di perdere potere d’acquisto. Intanto, diversi organizzatori chiedono un cambio di rotta. Nella Loira, a Roanne, un organizzatore che presiede il blocco locale ha chiesto ufficialmente al “presidente Macron di considerarci, perché siamo tanti, di tutti gli strati della popolazione. Vogliamo essere ricevuti all’Eliseo, bisogna discutere, non blocchiamo stupidamente tutto il paese senza motivo. Il dialogo deve cominciare”, ha detto ai microfoni di Bfm-Tv.

Sul territorio si sono tenute anche lunedì “operazioni lumaca” con rallentamenti sulle autostrade e blocchi, alcuni dei quali durati tutta la notte, incluso in diversi caselli di pedaggio. Nella Francia sull’orlo dello psicodramma per questa inedita protesta, Total ha confermato il blocco di numerosi depositi petroliferi. Secondo il ministero dell’Interno, la partecipazione è stata di 15-20mila persone in 350 siti del Paese. Numeri inferiori rispetto a quelli di sabato, quando si erano mobilitati in 290mila. Nella notte un manifestante di 25 anni è stato gravemente ferito da un mezzo pesante a Saint-Dizier, nel dipartimento di Haute-Marne. A Calais, sulla Manica, un automobilista inglese e un camionista australiano sono stati fermati dopo aver forzato dei blocchi ferendo dei manifestanti. Nella Marna vicino a Parigi un camionista è stato fermato per aver ferito un manifestante.

E mentre numerosi industriali chiedono di non paralizzare l’economia – tra l’altro, 680 tonnellate di clementine provenienti dalla Corsica sono state bloccate nel sud della Francia – Parigi teme una nuova manifestazione massiccia per sabato prossimo. Atto II: Tutta la Francia a Parigi!: è il nome del nuovo gruppo Facebook che invita i ‘gilets-jaunes’ a formare una marea umana in Place de la Concorde. Obiettivo, si legge sul gruppo promosso da Eric Drouet – camionista residente nel dipartimento di Seine-et-Marne sconosciuto fino a pochi giorni fa – è “dare il colpo di grazia e convergere tutti su Parigi con tutti i mezzi possibili”.

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