Il tentativo di assalto alla diligenza della manovra è andato in scena anche quest’anno, ma in tono minore. Sono infatti 1.014 su 3.626 gli emendamenti alla legge di Bilancio dichiarati inammissibili dalla commissione Bilancio della Camera. Nel 2017 le proposte di modifica bocciate erano state 2mila su un totale di 5.800. L’organo presieduto da Claudio Borghi ha rinviato al mittente 374 emendamenti per estraneità di materia e 640 per mancanza di coperture. La scrematura ne lascia sul tavolo 2.612.
I lavori della commissione si concentreranno comunque sui 700 emendamenti che saranno segnalati dai gruppi parlamentari. Il termine per individuare quelli ritenuti più importanti scadrà alle 12 di martedì e mercoledì 21 dovrebbero cominciare le votazioni, anche se vista la concomitanza dell’esame del decreto fiscale in Senato è probabile che l’inizio slitti di qualche giorno.
Proprio mercoledì la Commissione europea pubblicherà, come previsto, il parere sulla manovra gialloverde. E potrebbe richiedere da subito l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per mancato rispetto della regola del debito. Toccherebbe poi all’Eurogruppo del 3 dicembre affrontare formalmente la questione.