Politica

Pd, Richetti: “Minniti dice di non essere renziano e vuole i voti da Renzi, io invece lo sono”. E denuncia le “bande organizzate” dem

Pd? Trovo davvero surreale che si voglia fare un congresso parlando di Renzi, il quale ha dato qualcosa di più che un importante contributo alla vita del Pd. Minniti dice di non essere renziano, io invece lo sono”. E’ la scudisciata che, ai microfoni di “Ho scelto Cusano”, su Radio Cusano Campus, viene data all’ex ministro dell’Interno da Matteo Richetti, senatore Pd e candidato alla guida dei dem. E rincara: “Mi fa troppo ridere vedere che vogliono prendere i voti da Renzi senza professarsi renziani. Io invece, che non chiedo i voti in quanto qualcosa, sono stato molto orgoglioso di condividere un’esperienza di cambiamento e di innovazione della politica, che avrà anche avuto dei limiti ma che oggettivamente ha dato vita a una delle esperienze di governo più importanti degli ultimi anni. Ci si sta parlando addosso” – continua – “Minniti ha esordito dicendo che il 4 marzo è stata una sconfitta peggiore di quella del 1948. Ecco, c’è solo un problema: nel 1948 De Gasperi le elezioni le ha vinte. E allora un partito, che cita De Gasperi e lo ritiene la più grande sconfitta della storia, francamente non penso che abbia le idee molto chiare”.

Richetti sottolinea: “Mi sono messo in gioco proponendo un rinnovamento vero, profondo, basato su persone che abbiano competenze e passione. Hanno talmente capito che facciamo sul serio che non c’è un parlamentare che per sbaglio sia con me. Non credo per un fatto di antipatia nei miei confronti, ma piuttosto perché sono molto convinto che stavolta o si fa sul serio o si va a sbattere. Ora c’è un rischio, anzi qualcosa in più di un rischio: quello di essere solo ed esclusivamente dinanzi a un ragionamento di posizionamento” – prosegue – “Purtroppo questa prima fase delle tessere regala alle bande organizzate del Pd un vantaggio competitivo enorme, perché i ragazzi che sto riunendo io mi dicono: ‘Noi non abbiamo i soldi per comprare le tessere come stanno facendo tutti’. E’ francamente molto deprimente e demoralizzante, ma noi cercheremo di combattere fino alla fine con la forza delle nostre idee”.

Richetti fa un’ulteriore denuncia sul suo partito: “Chi temo come rivale alle primarie? Il rivale più duro che ho sono le logiche che in questo momento stanno governando il Pd. Il più grande rivale è la telefonata di un sindaco che mi dice: ‘Matteo, ti sostengo, vorrei stare con te ma non lo posso dire perché altrimenti passo dei guai nella mia regione’. Poi fanno tutti le verginelle e mi dicono: ‘Fai i nomi’. Un partito con delle ipocrisie di questo livello non si vedeva da molto tempo”.

Riguardo a futuri accordi col M5s, il senatore dem non ha dubbi: “Come si fa a fare l’alleanza con questo M5s? Quello che vota che i beni confiscati alla mafia possono tornare alla mafia con un prestanome. Quello che vota i condoni. Questa è la destra peggiore per il Paese, quindi la discussione è già chiusa. Questo M5s e questa destra saranno sempre i nostri avversari”.