Alcune delle ordinanze di demolizione risalgono addirittura agli anni Ottanta. Ma le regge dei “sovrani di Roma sud” nessuno aveva avuto mai il coraggio di toccarle. Pompose, kitsch e pure abusive, le ville dei Casamonica nel feudo del quartiere Quadraro dovevano essere buttate giù da tempo, da almeno 20 anni. Invece, solo oggi il Comune di Roma è stato in grado di sferrare un duro colpo al clan sinti, anche sulla scia delle maxi-operazioni di proocura di Roma e carabinieri portate a termine negli ultimi mesi e del risalto mediatico ottenuto da alcuni fatti di cronaca, come il raid al Roxy bar di via Barzilai alla Romanina, il primo aprile 2018. Che poi, mafia o non mafia, gli abusi edilizi restano tali, e questi erano certi e certificati da decenni.

40 sgomberati, Raggi: “Mancava coraggio” – Una vera e propria operazione militare della polizia locale di Roma Capitale che hanno imposto lo sgombero a circa 40 persone, alcune delle quali minori, e hanno rinvenuto cocaina durante l’azione. “Quella di oggi è una giornata storica per la città di Roma e per i romani”, scrive su Facebook la sindaca Virginia Raggi, che è anche andata al Quadraro dove è stata oggetto di insulti, anche sessisti, da parte degli occupanti delle abitazioni sgomberate. “Ho voluto partecipare alle operazioni di sgombero e abbattimento per manifestare la presenza delle istituzioni al fianco dei cittadini nella lotta all’illegalità e alla criminalità – scrive Raggi sui social – Noi non abbassiamo lo sguardo. Si tratta dell’operazione più imponente contro la criminalità mai realizzata dai caschi bianchi di Roma. Quelle villette erano da 30 anni lì, realizzate in palese violazione di regolamenti edilizi, vincoli paesaggistici, ferroviari ed archeologici. Alcune case avevano persino inglobato interi tratti dello storico acquedotto felice”. La Raggi ha tenuto anche una conferenza stampa al VII municipio con il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra durante la quale ha detto che finora “nessuno aveva avuto il coraggio” di procedere: “Alcuni procedimenti erano di fatto conclusi ma erano stati messi nel fondo di un cassetto e rimasti lì silenti”.

Salvini: “La pacchia è finita” – Sul posto è corso anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva annunciato un’operazione simile per la prossima settimana. “Piano piano stiamo riportando pezzi di città alla legalità – dice il vicepresidente del Consiglio – È un bel segnale per Roma, non è il primo e non sarà l’ultimo. Le regole tornano ad essere rispettate. Non sono entrato nelle villette per non intralciare il lavoro delle forze dell’ordine, ma da quello che si vede è emerso lo spazio abbondante occupato e lo sfarzo alle spalle degli altri. La pacchia è finita”.

Il comprensorio di famiglia – L’area è quella adiacente a via del Quadraro, alle spalle del Parco di Torre del Fiscale e adiacente alla ferrovia Roma-Napoli, in parte proprietà del demanio delle Fs, dove i Casamonica – e le loro ramificazioni in Di Silvio, Spada e Spinelli – hanno ottenuto i diritti di superficie. Otto ville in tutto ai civici 106 e 108, tutte su due livelli, che vanno dai 150 ai 400 mq totali. Un unico vasto comprensorio di famiglia. Una di queste abitazioni risulterebbe intestata a Luciano Casamonica, pluripregiudicato del quale gli inquirenti negli anni scorsi hanno documentato anche collegamenti con la ‘ndrangheta. Le abitazioni sono tuttora abitate dalle famiglie di alcuni dei capi arrestati durante l’ultima ondata del luglio scorso, situazione che nei giorni scorsi ha creato non poche preoccupazione fra i vertici di via della Consolazione.

500 agenti, operazione durerà un mese – Questa mattina, un corteo di ruspe in dotazione al Comune di Roma è partito dal centro carni di Tor Sapienza in direzione Quadraro, con l’obiettivo di buttare giù, uno ad uno, tutti gli otto fabbricati. A bordo di una di queste, la sindaca, che insieme al comandante della Polizia Locale, Antonio Di Maggio, ha fortemente voluto l’operazione odierna, anche in risposta ai proclami del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che aveva annunciato un’operazione simile fra una settimana. Al seguito, oltre 500 agenti di polizia locale, che rispondono a 8 comandanti di gruppo (ognuno al comando di una squadra, una per villa) e altri presenti all’interno dell’ufficio mobile di coordinamento e ai confini della zona rossa. “Le operazioni sono iniziate questa mattina verso le 4, proseguiranno per tutta la giornata, avremo turni h24 per i prossimi 30 giorni fino alla fine delle demolizioni”, ha spiegato Di Maggio.

Alcune demolizione attese dal 1977 – La famiglia sinti è molto radicata nel quadrante sud-est della Capitale, sulla direttrice della via Tuscolana, da Arco di Travertino fino alla Romanina. A vicolo Porta Furba, ad esempio, nel luglio scorso sono stati arrestati Giuseppe Casamonica e i suoi adepti. Altre “cellule” sono dislocate fra Cinecitta’, Don Bosco, Morena e La Romanina. Proprio in quest’ultima zona, altro “feudo” del clan sinti, la Polizia Locale ha documentato un’altra serie di abusi annosi – e mai demoliti – come quelli di via Domenico Baccarini 50, 52 e 58, dove le demolizioni si attendono addirittura dal 1977. Il loro patrimonio immobiliare, secondo la Dia, supererebbe i 90 milioni di euro.

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