La casa di S. Agata Bolognese ha svelato le sue ultime creature: un super suv da competizione che gareggerà in un apposito campionato monomarca, e una one-off da 770 cavalli (nella foto d'apertura) realizzata per un facoltoso cliente e ispirata al mondo delle competizioni. L'ad Domenicali: " sui modelli futuri concilieremo performance e contenimento delle emissioni"
Probabilmente, il compromesso ideato da Lamborghini per abbattere le emissioni inquinanti convincerebbe anche la buon’anima del fondatore, Ferruccio: in un’intervista rilasciata al sito specializzato Autonews, infatti, Stefano Domenicali ha confermato che i motori V10 e V12 di alta cubatura continueranno a esistere e saranno abbinati alla tecnologia ibrida. Sarà proprio l’erede della Aventador, la sportiva più esclusiva della marca, a beneficiare del plug-in (l’ibrido che si ricarica alla spina e può marciare anche a emissioni zero) a partire dal 2021.
L’auto continuerà a sfruttare il mitico 12 cilindri, che sarà affiancato da un’unità elettrica: stessa cosa avverrà col modello che sostituirà la Huracan e con la Urus, primo suv nella storia del marchio. “Stiamo lavorando duramente per combinare alte prestazioni con lo spazio interno e il confort in un pacchetto che, dal punto di vista del design, dovrebbe essere sorprendente e altamente efficiente in termini di aerodinamica”, ha dichiarato Domenicali, confermando l’interesse della marca per una possibile GT a 4 posti, che potrebbe essere anche 100% elettrica.
Certo è che il quarto modello sarebbe fondamentale per superare la soglia produttiva delle 10 mila unità all’anno: “Il 2018 si chiuderà con una cifra tra le 5.300 e le 5.500 unità, dalle 1.200 alle 1.300 delle quali saranno Urus”, spiega Domenicali, che auspica di arrivare a circa 7,5/8 mila unità vendute nel 2019. I brillanti risultati sono merito soprattutto dello sport utility (l’intera produzione del 2019 è giù sold-out), che potrà presto contare su linee di assemblaggio più efficienti, capaci di sfornare 4,5 mila auto l’anno anziché 3,5 mila.
Nel frattempo, il brand ha svelato la Urus ST-X Concept, primo Super suv da corsa nella storia del Toro, messo a punto da Lamborghini Squadra Corse, il reparto motorsport della casa di Sant’Agata Bolognese: è concepito per affrontare un inedito campionato monomarca capace di unire pista e sterrato. Come spiega una nota ufficiale del costruttore, questa serie di gare “debutterà nel 2020 in Europa e Medio Oriente su circuiti omologati Fia e preparati appositamente, con una formula “arrive and drive”, per offrire ai piloti-clienti un pacchetto completo comprensivo di auto e supporto tecnico durante i weekend in pista”.
Decisamente di livello il corredo tecnico, che include rollcage in acciaio, impianto di estinzione e serbatoio specifico ma anche cofano in fibra di carbonio a vista: presenta prese d’aria maggiorate per ottimizzare il raffreddamento del motore V8 biturbo, capace di sviluppare 650 Cv di potenza e ben 850 Nm di coppia motrice. Inoltre, l’auto pesa il 25% in meno rispetto al modello stradale (quindi, da 2,2 a 1,65 tonnellate): “La massa contenuta, unita all’assetto rialzato e all’irrigidimento torsionale grazie al rollcage integrato nel telaio, contribuiscono a rendere Urus ST-X Concept una vettura da competizione su fondi stradali e fuoristrada senza compromessi che debutterà in pista durante le Lamborghini World Finals 2019”, spiega una nota ufficiale.
Ancora più conturbante la SC18 Alston, prima one-off realizzata da Lamborghini Squadra Corse per un facoltoso cliente: è omologata per la circolazione stradale, anche se il suo terreno di elezione è la pista. L’aerodinamica deriva dal mondo delle competizioni: spiccano elementi racing come le prese d’aria sul cofano anteriore, nello stile della Huracán GT3 Evo; sulle fiancate e al posteriore figurano parafanghi, pinne e airscoop ispirati alla Huracán Super Trofeo Evo, nonché la maxi ala di carbonio con tre regolazioni meccaniche.
Sotto al cofano, installato in posizione centrale, c’è un mefistofelico V12 aspirato di 6,5 litri di cilindrata, in grado di erogare 770 cavalli di potenza a 8.500 giri e sviluppare una coppia di 720 Nm a 6.750 giri. Numeri snocciolati su asfalto attraverso un cambio a sette velocità ISR (Independent Shifting Rod). Per contenere il peso, la carrozzeria è fatta di materiale ultraleggeri, come la fibra di carbonio. L’abitacolo, invece, è rivestito in Alcantara, vanta sedili a guscio di fibra di carbonio e un sistema di telemetria per misurare le proprie performance in pista.