Se chiedete a Trento e Bolzano che valore abbia il consiglio regionale del Trentino Alto-Adige, vi risponderanno: “Quasi nullo, quello che contano sono i consigli delle due Province autonome”. Eppure è un evento a suo modo denso di significati quello che si celebra mercoledì 21 novembre nella sede della Regione a Trento, dove è fissata la prima seduta del nuovo consiglio. Perché la Lega Nord, o meglio la Lega Salvini Trentino e la Lega Salvini Premier (il riferimento al Nord è scomparso) si presentano come i padroni di casa in una terra che è sempre stata comandata dalla Svp Sudtiroler Volkspartei a Bolzano e, nelle ultime legislature, da autonomisti e centrosinistra a Trento. E’ un vero battaglione, che con 18 seggi compone il gruppo di maggioranza relativa su un totale di 70 consiglieri (compresi i due governatori che sono rispettivamente il leghista Maurizio Fugatti in Trentino e Arno Kompatscher in Alto Adige per Svp).

Lo strapotere leghista è il frutto del successo a Trento, con il 27,09 per cento alla lista e il 47,73 per cento al candidato eletto presidente, che ha fruttato un bottino di 14 seggi (governatore compreso) su un totale di 35 poltrone. A Bolzano il partito di Matteo Salvini è comunque arrivato a superare l’11 per cento, centrando i quattro consiglieri, tra cui Massimo Bessone, primo degli eletti con più di quattromila preferenze. Probabilmente Bessone detiene, con la Lega, un record nazionale. E’ l’ultimo di una lunga serie di commissari regionali del partito che da oltre 20 anni non elegge un segretario, ma si affida alla gestione commissariale.

I numeri del consiglio regionale sono la dimostrazione di quanto profonda sia stata la rivoluzione elettorale delle recente consultazioni. Il secondo partito è Svp con 15 seggi (ovviamente tutti e solo a Bolzano), in calo rispetto alla precedente legislatura. Ma sono gli altri partiti ad apparire residuali, Il Pd ha solo 6 seggi (5 a Trento, uno a Bolzano). Il Movimento Cinque stelle ne ha in totale 3 (due a Trento, compreso il candidato presidente Filippo Degasperi). Forza Italia (con la dicitura Berlusconi per Fugatti) si aggrappa a un unico posto ottenuto a Trento (2.82 per cento) grazie a una coalizione che era arduo definire di centrodestra, molto meglio chiamarla leghista-autonomista. Fratelli d’Italia hanno un seggio solo, a Bolzano.

Prima del consiglio regionale, si sono riuniti (martedì 20 novembre) i consigli provinciali, per le formalità di nomina e l’elezione dei rispettivi presidenti. Sul piano dell’esecutivo, il diverso sistema elettorale fa sì che a Trento ci sia stata l’elezione diretta del governatore Fugatti. E così è stata già formata una giunta con sette assessori, di cui solo sei già in attività, mentre il settimo sarà nominato quando si sarà ristabilito da problemi di salute. Quattro referati sono andati alla Lega. La prima di Fugatti e della sua maggioranza però non è andata bene. La proposta di eleggere l’autonomista Walder Kaswalder presidente dell’assemblea ha trovato il rifiuto delle minoranze, che sono uscite dall’aula. A vuoto due votazioni, se ne riparla tra una settimana.

A Bolzano è invece tutto ancora in alto mare. A votare il presidente della giunta sarà il consiglio provinciale. Scontata la designazione a governatore di Arno Kompatscher, al suo secondo mandato. Tutto da definire il colore politico. Svp ha avviato consultazioni con tutti i partiti, alla ricerca dei voti mancanti per avere la maggioranza. L’alleanza governativa con la Lega è molto probabile, ma non ancora certa, anche a causa dell’antieuropeismo di Salvini. A favore c’è proprio la leadership di Fugatti e il grande numero di consiglieri provenienti da Trento. Ma c’è anche l’ipotesi alternativa di un accordo con Verdi e Pd. In questo modo il partito che fu di Renzi, e che ad ottobre non è andato oltre il 3,8 per cento, sarebbe incredibilmente resuscitato dopo la batosta elettorale.

In attesa che il dilemma venga sciolto, il consiglio provinciale di Bolzano ha eletto un presidente provvisorio dell’assemblea, scegliendo Thomas Widmann, e come vice Massimo Bessone e Daniel Alfreider. Ma la votazione vera si farà solo quando si saprà con chi Svp governerà l’Alto Adige. Anche quella poltrona rientra nei giochi.

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