Il presidente Donald Trump ha perso, almeno per ora, la battaglia contro la carovana di migranti che dal Sudamerica si sta dirigendo verso gli Stati Uniti. Il giudice federale Usa Jon Tigar ha infatti bloccato il provvedimento dell’amministrazione che aveva sospeso per 90 giorni il diritto di chiedere asilo per chiunque avesse attraversato illegalmente il confine sud dello Stato, il cosiddetto ‘asylum ban‘.
Secondo la regola, emanata lo scorso 9 novembre dallo stesso tycoon, solo chi fosse entrato dalle frontiere ufficiali del paese, quindi legalmente, avrebbe potuto richiedere asilo. Una misura presa evidentemente per impedire l’ingresso ai quasi 10mila honduregni, salvadoregni e guatemaltechi in marcia verso il ‘sogno americano’, molti dei quali sono già arrivati al confine tra Messico e Stati Uniti.
La disposizione era però illegale secondo il giudice che ha deciso di accogliere il ricorso presentato dall’American Civil Liberties Union e dal Center for Constitutional Rights:. “Qualunque sia lo scopo del presidente, egli non può riscrivere le leggi sull’immigrazione, imponendo una condizione che il Congresso ha espressamente vietato”, ha detto Tigar che era stato nominato nella precedente legislatura da Barack Obama.
Secondo quanto riportato dall’autorità di polizia di frontiera, da quando la disposizione di Trump è entrata in vigore sono almeno 107 le persone arrestate che hanno fatto richiesta d’asilo. Solo una piccola parte dei numeri, altissimi, che si registrano negli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento per la sicurezza esterna sono oltre 70mila coloro che ogni anno attraversano i varchi di frontiera ufficiali chiedendo asilo. Decine di migliaia, invece, quelli che negli ultimi anni hanno raggiunto il deserto dell’Arizona o la riva nord del Rio Grande in Texas illegalmente e si sono poi consegnati alla polizia di frontiera, chiedendo asilo.