A che punto sono le approvazioni dei decreti attuativi? Dall’estate è impossibile saperlo. Perché la tradizionale fonte di informazione sull’implementazione di questi decreti, ossia il sito dell’Ufficio per il programma di governo (Upg) della Presidenza del Consiglio dei ministri non viene aggiornato dall’8 luglio scorso. Già immediatamente dopo l’insediamento del governo Conte, a giugno, il portale era andato offline ma, dopo l’appello di Openpolis era tornato consultabile. Tant’è che l’osservatorio civico aveva potuto elaborare una prima valutazione dell’eredità, in fatto di decreti attuativi da approvare, lasciata in eredità a Lega-M5s dagli esecutivi che l’hanno preceduto. Per l’esattezza 641, 251 risalenti al governo Renzi e 390 a quello guidato da Gentiloni. Un mese dopo, di nuovo il blocco totale.

IL BLOCCO DEL SITO
La fine dell’anno si avvicina e, ancora una volta, è l’osservatorio a segnalare un ritardo che, spiega Openpolis, nega ai cittadini “la possibilità di monitorare quest’aspetto fondamentale dell’attività legislativa del governo”. Sono infatti ferme, dalla scorsa estate, sia la sezione sull’attuazione del programma, sia quella sull’implementazione dei decreti attuativi. È vero che non esistono obblighi normativi sulle tempistiche di pubblicazione di questi aggiornamenti e, tra l’altro, solo durante la scorsa legislatura si era presa l’abitudine di pubblicare con una frequenza più o meno regolare queste informazioni. Questo significa che, “in mancanza di una chiara normativa in materia – aggiunge Openpolis – si è nelle mani della buona volontà dei vari sottosegretari competenti che si susseguono e questo, come è evidente, non è un sistema affidabile”. Di fatto il sottosegretario delegato a gestire quest’aspetto dell’attività di governo è Giancarlo Giorgetti. Ed è a lui, oltre che a tutto l’esecutivo, che Openpolis lancia il suo appello chiedendo al governo “maggiore trasparenza in materia”.

PALAZZO CHIGI
Fonti interne di Palazzo Chigi confermano a ilfattoquotidiano.it che, anche se i dati sono continuamente monitorati, non si è ancora proceduto ad aggiornare il sito. Probabilmente perché c’erano altre priorità, a iniziare dalla legge di Bilancio. A dare qualche certezza in più, però, è la coordinatrice del servizio di attuazione del programma e trasparenza Annaclaudia Servillo dell’Ufficio per il programma di governo. Riguardo alla pubblicazione sul portale assicura: “Il sito verrà aggiornato con tutti i dati nel giro di qualche giorno”.

L’IMPORTANZA DEI DECRETI ATTUATIVI
Il fatto che ai cittadini non venga data la possibilità di monitorare l’implementazione dei decreti attuativi non è particolare di poco conto. “Il processo legislativo in Italia è complesso e lungo – spiega l’osservatorio – e coinvolge numerosi attori. Dopo l’attività di parlamento e governo comincia infatti un secondo tempo, altrettanto importante, ma più lungo e complesso, quello per l’appunto dei decreti attuativi”. Openpolis sottolinea come spesso “aspetti pratici, burocratici e tecnici necessari per applicare e implementare le leggi” siano affidati “ad altri soggetti istituzionali, principalmente i ministeri”. Una fase dell’iter normativo che “richiede un costante e pieno monitoraggio e che senza il sito del governo diventa molto difficile da seguire”. Qualche esempio? Solo il decreto Emergenze, che riguarda tra le altre cose la città di Genova, prevede circa 40 decreti attuativi. Discorso analogo per il decreto Sicurezza, che invece ne prevede 9. “Monitorare che questi decreti vengano realmente implementati dai soggetti competenti – aggiunge l’osservatorio civico – fa la differenza tra una norma vuota e una norma che ha realmente effetti. Ma se il governo decide di non aggiornare la piattaforma tutto rimane troppo opaco e i cittadini non avranno modo di sapere se quanto prescritto dalla legge trova compimento”.

IL RICHIAMO DEL COMITATO PER LA LEGISLAZIONE
Un aspetto che si aggiunge a un problema segnalato a ottobre dal Comitato per la legislazione, che ha richiamato l’esecutivo sulle modalità e tempistiche dietro l’emanazione dei decreti legge. In pratica, è stato criticato l’eccessivo intervallo di tempo che generalmente intercorre tra la deliberazione dei decreti in consiglio dei ministri e la loro effettiva entrata in vigore con la presentazione definitiva del testo. Cosa avvenuta per il decreto Dignità (conferenza stampa il 3 luglio, testo presentato 10 giorni dopo), il decreto Genova (conferenza il 13 settembre, testo presentato il 28) e il decreto Immigrazione (presentato il 24 settembre, testo in aula dal 4 ottobre). “La poca trasparenza di tutto questo processo – conclude Openpolis – che già non include il Parlamento fino all’entrata in vigore del decreto, isola ulteriormente il ruolo di deputati e senatori ed allontana il dibattito politico dai canali ufficiali”.

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