Quali e quanti beni lo Stato ha confiscato alle mafie, e che fine fanno? Se vi interessa conoscere le risposte collegatevi al sito Confiscati Bene 2.0, un portale dedicato alla promozione e al riutilizzo dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. La parola d’ordine di questa iniziativa è “trasparenza”. Confiscati Bene 2.0 raduna in un’unica vetrina l’elenco completo dei beni confiscati dalla magistratura: per ciascuna Regione d’Italia si può leggere il conteggio aggiornato e a chi sono stati destinati fra Comuni, Regioni, Provincie e altro. Nella mappa c’è un livello di dettaglio maggiore, in cui sono evidenziate anche le tipologie dei beni (garage, terreni, appartamenti, attività commerciali, eccetera).
I cittadini possono e devono partecipare attivamente, confrontandosi sul tema del riuso sociale dei patrimoni sottratti alla criminalità e collaborando alle segnalazioni. Inoltre, possono leggere tutti gli aggiornamenti, gli avvisi di selezione, i bandi di assegnazione. L’obiettivo è chiedere a tutti noi di interessarci dei beni confiscati, in modo da spingere per il loro riutilizzo per scopi sociali e per scongiurare il rischio che questo patrimonio non venga abbandonato.
I sostenitori hanno presentato una ricerca da cui emerge che il 36% degli intervistati non è a conoscenza dei beni confiscati nella propria regione, il 39% non è a conoscenza di progetti di riutilizzo. Tuttavia, quasi tutti riconoscono che i beni confiscati siano un valore per il territorio. In quest’ottica è importante sensibilizzare l’opinione pubblica, perché come sottolinea Gianluca De Martino di OnData (uno degli ideatori dell’iniziativa), “nessuno da solo può risolvere il problema dei beni abbandonati […]”.
Oltre che un sito di informazione, Confiscati Bene 2.0 ha l’importante funzione di spingere la Pubblica Amministrazione a una maggiore trasparenza. Con l’iniziativa #escilibene, infatti, si fa leva sulla legge che prevede l’obbligo, per tutti i Comuni a cui sono stati affidati beni confiscati, di pubblicarne gli elenchi. Se volete essere certi che il vostro comune di residenza sia rispettoso della normativa, potete selezionarlo nell’apposita pagina e inviare la richiesta.
Ricordiamo che Confiscati Bene esiste da quattro anni e quella appena presentata è la seconda versione, a cui si è arrivati grazie al lavoro di Associazione Libera, di OnData e della Fondazione Tim.