Siete in coda al controllo passaporti di un grande aeroporto, con valigie, bagagli a mano e magari un bambino stanco che piange. Per fortuna i controlli sono veloci perché tutti si identificano con lo smartphone e in 10 minuti avete liquidato la pratica. Non è una favola, è quello che potrebbe succedere presto grazie al progetto SMART-TRUST finanziato dall’Unione Europea.
Il problema che l’Europa si propone di risolvere è trovare la migliore mediazione possibile fra la volontà di accelerare i controlli alle frontiere, in particolare negli aeroporti, e la necessità di fare verifiche accurate per garantire che i viaggiatori siano sicuri e al sicuro. La tecnologia si rivela ancora una volta un supporto prezioso. Il punto di partenza è un’idea dell’azienda portoghese Vision-Box, che si occupa dell’automazione dei sistemi d’identificazione biometrica. Consente ai viaggiatori di memorizzare più documenti di identità (per esempio passaporto, carta d’identità, tessere sanitarie) all’interno del proprio smartphone. Non servirà più avere in mano i documenti, che potranno restare in borsa o nel trolley. Il cellulare diventerà l’unico mezzo di identificazione per i passeggeri durante l’intero viaggio. Pedro Torres, coordinatore del progetto, spiega che “l’obiettivo principale è migliorare l’esperienza del passeggero […] senza sacrificare la sicurezza o la protezione della privacy”.
Se state storcendo il naso perché pensate che memorizzare i dati nello smartphone sia poco sicuro, sappiate che questa soluzione utilizza la biometria come singolo token per l’identificazione. Per biometria s’intende un sistema informatico che ha lo scopo di identificare una persona in base a una o più caratteristiche biologiche, come le impronte digitali o il riconoscimento facciale. Per Token s’intende un codice unico che include tutte le informazioni sul passeggero. Un Mobile ID a tutti gli effetti, ossia un documento d’identità elettronico, che è definito “altamente sicuro” perché solo le parti interessate e autorizzate possono accedere alle informazioni che contiene, previa autorizzazione esplicita del proprietario.
Torres assicura che “se perdete lo smartphone nessuno potrà accedere o utilizzare i dati personali che sono collegati al vostro profilo biometrico. L’utente ha il pieno controllo in ogni momento sull’accesso alle informazioni”. Non solo, un secondo vantaggio di questa soluzione è che non sarete più vittime di furti d’identità, rischio che si corre con lo smarrimento di documenti di viaggio.
I progetti pilota per valutare l’efficacia e l’effettiva comodità di questa soluzione inizieranno nel 2019 presso gli scali internazionali di Lisbona (Portogallo), e di Schiphol (Amsterdam). Entro dicembre 2019 la soluzione dovrebbe essere sufficientemente matura da poter essere adottata su larga scala e distribuita nei principali aeroporti internazionali. Vi piace l’idea di viaggiare senza passaporto in mano e senza fare code al controllo?