Sono 21 i cittadini nigeriani fermati dalla polizia di Cagliari nell’ambito dell’operazione “Calypso Nest” che ha portato a sgominare una cellula criminale specializzata nel traffico di eroina e cocaina e nello sfruttamento della prostituzione collegata alla consorteria mafiosa che opera a livello internazionale Supreme Eiye Confraternity. Trentasei complessivamente gli indagati, 27 i decreti di fermo, di cui 21 eseguiti tra Sardegna, Veneto (Venezia) e Campania (Castel Volturno). Tra le figure apicali del clan, che aveva ramificazioni in tutto il mondo, spicca Fred Iyamu, di 32 anni. Tutti sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, tratta di esseri umani aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e traffico di droga. I decreti di fermo sono stati richiesti dalla Dda di Cagliari. Le indagini della Squadra mobile sono partite nel 2017 e, grazie anche alle immagini registrate da telecamere nascoste all’interno di un capannone dove si riuniva il gruppo, la polizia è riuscita a ricostruire l’intero organigramma del sodalizio criminale con la distinzione dei ruoli e degli incarichi ricoperti da ciascun affiliato.
“Il gruppo sgominato è una vera cupola mafiosa con affiliazioni e punizioni corporali per chi non rispetta le regole. Aveva un enorme potere di intimidazione nei confronti degli altri nigeriani” spiega il questore di Cagliari Pierluigi D’Angelo. Individuati i responsabili, gli investigatori hanno capito che facevano parte di un più ampio gruppo criminale, denominato Calypso Nest, e hanno deciso di approfondire gli accertamenti. I nigeriani sono stati a lungo pedinati e intercettati. È stato così individuato il luogo in cui il clan riuniva, un capannone a Selargius, vicino a Cagliari: qui avvenivano gli incontri tra i vertici dell’organizzazione per pianificare il traffico di droga e lo sfruttamento della prostituzione, poi i capi fissavano dei veri e propri ‘general meeting’ con la partecipazione di tutti gli affiliati per assegnare i compiti e impartire le direttive. L’organizzazione operava su due livelli: quello internazionale attraverso la Supreme Eiye Confraternity guidata da Fred Iyamu, di 32 anni, e quello italiano con la Calypso Nest, al cui vertice viene indicato Driss Amhed, 41enne chiamato da tutti Flyng Ibaka. Il clan Caypso era a sua volta diviso in due gruppi: direttivo ed esecutivo. Del primo facevano parte Eimiebo Clement, 33 anni noto Ostrich, lo ‘struzzo’, e Moses Earon, la ‘colomba’. Al vertice del comitato esecutivo composto da otto membri c’era invece Richard Obadiaro Iyamu, 30 anni, definito il Flight commandant.
Gli indagati erano quasi tutti in possesso di un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari. Risultano entrati in Italia da almeno tre anni. In pochi avevano un lavoro, e se l’avevano era saltuario. La maggior parte faceva credere di vivere di espedienti: alcuni componenti dell’organizzazione controllati dagli investigatori nei mesi che hanno preceduto gli arresti, sono stati segnalati davanti a bar e supermercati mentre chiedevano l’elemosina. Altri per aver picchiato una connazionale che aveva ‘occupato’ il posto della questua assegnato a un’altra nigeriana. Il processo per l’aggressione era stato pagato direttamente dal clan, che poi però aveva duramente rimproverato l’affiliato per la sua platea reazione che aveva finito per attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.