La Guardia di finanza di Genova ha acquisito documenti cartacei e informatici nella sede della Weico, l’azienda che aveva iniziato a installare il carroponte sotto l’impalcato del ponte Morandi, crollato il 14 agosto uccidendo 43 persone. Gli uomini guidati dai colonnelli Ivan Bixio e Giampaolo Lo Turco analizzeranno la documentazione acquisita per controllare la tipologia di lavori eseguiti, le modalità degli stessi e verificare il piano di sicurezza.

Quando il ponte Morandi è collassato, i lavori di installazione stavano andando avanti da settimane, anche la sera prima della tragedia, e il carroponte era finito nel mirino degli investigatori, coordinati dai pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, per le modalità con cui era stato installato. Secondo gli inquirenti, infatti, le modalità avrebbero potuto creare problemi alla struttura stessa.

Anche la commissione del Mit, nominata dal ministro Danilo Toninelli, nella relazione finale aveva rimarcato come “vi fossero delle divergenze tra il progetto di installazione e la relativa messa in opera” e come non fosse stata adottata “nessuna cautela per evitare il potenziale tranciamento delle armature”.

Sul fronte d’indagine relativo agli interrogatori delle persone sotto accusa, è saltato il faccia a faccia in programma venerdì tra l’ad di Autostrade, Giovanni Castellucci, e i magistrati. Il manager, indagato insieme ad altre 20 persone oltre alle due società Aspi e Spea, era stato convocato dai pm ma l’ interrogatorio non si terrà a causa dell’astensione degli avvocati, in programma dal 20 al 23 novembre, che protestano contro la riforma della prescrizione.

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