Come si fa a stimolare la creatività e la passione degli studenti, trasformandoli da fruitori passivi di tecnologia a utilizzatori consapevoli e attivi? Una risposta concreta è la ScuolaDigitaleTIM, un progetto nazionale promosso da TIM nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. È indirizzato ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado e consiste in lezioni, della durata di tre ore, che si terranno in istituti di Milano, L’Aquila, Roma, Catania, Padova, Firenze, Napoli, Bari, Torino, Bologna, Matera, Genova, Udine, Cosenza e Cagliari.

L’obiettivo è avvicinare i ragazzi ai concetti chiave di nuove tecnologie, ad esempio l’Internet delle Cose e la robotica. Gli studenti che beneficeranno delle lezioni saranno circa 3000, e si divertiranno nel realizzare piccoli prototipi elettronici usando un vero e proprio robot, sensori e attuatori (motori, luci e suoni). I corsi si apriranno con un Kick-off, termine usato dagli anglosassoni per definire l’incontro iniziale in cui si mette a fuoco un progetto. Seguiranno lezioni ed esercitazioni pratiche con Micro:bit.

Micro:bit è un microcomputer progettato dalla BBC in collaborazione con aziende leader nel campo tecnologico. È più piccolo di una carta di credito e dispone di uno schermo con 25 LED, 2 tasti programmabili, una bussola, un accelerometro, un sensore di temperatura. Per comunicare con l’esterno sfrutta sia la radiofrequenza che la connettività Bluetooth. Si tratta di uno strumento didattico che dal 2016 ad oggi è già stato distribuito gratuitamente in Gran Bretagna a un milione di studenti. Grazie al supporto di Microsoft, Google e del Massachusetts Institute of Technology, si è affermato come standard didattico a livello mondiale.

Micro:bit

 

La sola presenza di questo robot garantisce lezioni di alto livello, che sfoceranno nella realizzazione di un semplice contapassi da allacciare alla caviglia, corredato di luci, motori e sensori. Dopo averlo creato e programmato, i ragazzi potranno provare a registrare i passi e a trasmetterli a una stazione ricevente.

Le lezioni in aula non sono l’unica occasione di apprendimento. TIM pubblicherà i materiali didattici sulla piattaforma scuoladigitale.tim.it, comprese 9 video-lezioni. L’idea è che l’esperienza acquisita porti gli studenti a usare la fantasia per creare giochi, robot, oggetti indossabili e altro. A conclusione del progetto queste idee spontanee potranno partecipare al concorso “Share the code”, aperto a tutti gli studenti.

Secondo uno studio commissionato dalla BBC tra i ragazzi che sono già stati coinvolti nelle iniziative con Micro:bit, il 90% reputa di avere imparato a programmare e di comprenderne le logiche, il 39% ha dichiarato che avrebbe scelto informatica come materia scolastica. Lo scopo ultimo è proprio questo: solleticare la curiosità dei ragazzi per spingerli a considerare le tecnologie del futuro come possibili argomenti di studio e di specializzazione. Auspichiamo che anche in Italia si raggiungano risultati analoghi.

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