Qualche giorno fa l’uomo era stato colpito da un provvedimento del gip di Mantova di divieto di avvicinamento alla casa di famiglia, dove vivevano la moglie e tre figli
Un uomo ha incendiato la casa dove viveva la moglie per farle pagare l’intenzione di lasciarlo, ma a morire soffocato dal fumo è stato il figlio 11enne, Marco, che si trovava a riposare in camera da letto. È accaduto giovedì pomeriggio prima delle 17 a Sabbioneta, nel Mantovano. L’uomo, Gianfranco Zani, 52 anni, artigiano, è poi fuggito ma è stato bloccato da una pattuglia della polizia stradale a Casalmaggiore, centro della provincia di Cremona a pochi chilometri da Sabbioneta. Qualche giorno fa l’uomo era stato colpito da un provvedimento del gip di Mantova di divieto di avvicinamento a 100 metri dalla casa di famiglia, dove vivevano la moglie e tre figli. I dissapori tra i due, con anche diverse liti violente, andavano avanti da tempo. Le cose erano precipitate quando, dopo l’ennesima lite, il giudice aveva proibito al marito di avvicinarsi all’abitazione e la moglie, decisa a separarsi, era stata condotta in una casa famiglia per sottrarsi alle percosse del coniuge. Poi, una volta saputo del provvedimento del gip, la donna era rientrata a casa, una villetta a schiera nella parte nuova di Sabbioneta, assieme ai tre figli.
Giovedì pomeriggio la madre, di origine slovacca, era uscita di casa per accompagnare il figlio più grande, di 17 anni, all’oratorio; in casa erano rimasti gli altri due bambini di 4 anni e di 11: quest’ultimo in camera da letto per il riposino quotidiano. Il marito, che forse si era appostato da tempo davanti casa per seguire i movimenti della moglie, appena l’ha vista allontanarsi con uno dei figli, è entrato in casa e ha dato fuoco ad alcuni arredi che si trovavano al piano superiore. Resta da chiarire se il padre sapesse o meno che gli altri due bambini erano in casa.
Poco prima delle 17 lei, mentre in auto ritornava a casa, ha notato il marito, a bordo di un furgone, provenire dall’abitazione. Addirittura, quando lui si è accorto della moglie, l’ha speronata, per poi fuggire. La donna si è spaventata ma soprattutto ha avuto un tragico presentimento: così ha accelerato e quando è arrivata nei pressi di casa ha visto uscire del fumo dalla villetta. Si è precipitata all’interno e ha messo in salvo il bimbo piccolo mentre non è riuscita a raggiungere la stanza da letto al piano superiore dove si era sviluppato l’incendio. Ha quindi dato l’allarme. Sono stati poi i Vigili del fuoco a raggiungere l’11enne e a soccorrerlo. Le sue condizioni, però’, sono apparse subito gravi. Trasportato all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, è deceduto poco dopo. Nel frattempo il padre è stato intercettato da un pattuglia della Polstrada di Casalmaggiore che lo ha fermato. Ora si trova nel reparto servizi psichiatrici dell’ospedale maggiore di Cremona perché fin dalle prime ore in carcere ha manifestato tendenze suicide.