Il programma, promosso da Digital Magics e Bnp Paribas e patrocinato dal Comune di Milano, si rivolge a tutte le donne imprenditrici che hanno voglia di mettersi in gioco. Solo quattro progetti saranno vincitori e potranno così accedere al percorso di 'accelerazione'
Si sfideranno a colpi di idee e proposte innovative e saranno tutte donne (o quasi). Ecco il progetto, chiamato Miss in Action, unico in Italia, proposto da Digital Magics e da cinque società del gruppo Bnp Paribas, patrocinato dal Comune di Milano, che punta tutto sulle start up e le imprese al femminile, considerando la parità di genere e l’inclusione di genere elementi fondamentali per la sostenibilità di un’azienda. Una call, presentata alla Torre di Diamante, che chiama a raccolta i talenti del digitale, invitandoli a presentare un prototipo. Solo le quattro migliori proposte, scelte da una giuria tutta al femminile, parteciperanno al programma di accelerazione che partirà a marzo.
Il progetto: innovazione e voglia di mettersi in gioco – “Ero a Capri durante un evento nazionale con diverse top manager e imprenditrici. In un momento di networking ho capito che, al di là delle associazioni impegnate per i diritti delle donne e delle belle parole, bisognava fare”, spiega Layla Pavone, Chief Innovation Marketing e Communication Officer di Digital Magics. “Alcuni dati ci hanno fatto allarmare – dice Pavone a ilfattoquotidiano.it – Dal numero delle start up formate prevalentemente da donne, solo il 13% del totale (circa 9600), al numero delle imprese al femminile, circa il 36%. Ci siamo chiesti, perché?”. La risposta, secondo la manager, sta nelle radici culturali del nostro paese. “Fare impresa tecnologica non vuol dire necessariamente essere laureati nelle cosiddette discipline Stem (quelle scientifiche, matematiche e ingegneristiche ndr.). Si può avere anche una formazione umanistica”. Per questo nasce il programma di accelerazione che ha come obiettivo dare vita a 4 aziende, o spingerle nella loro crescita, portandole a “staccare fatture”.
La ‘call for innovation‘, ossia la possibilità di presentare la propria idea di start up innovativa digitale, parte oggi, 22 novembre, e terminerà il 13 gennaio ed è rivolta alle leader di start up, o a team di startupper prevalentemente al femminile. Dopo un processo di selezione le vincitrici parteciperanno all’Innovation day, il 21 febbraio, durante il quale potranno presentare la loro idea. Da marzo, poi, ogni proposta verrà sviluppata, prima insieme al team di Digital Magics, un incubatore di progetti digitali, poi, con l’aiuto del gruppo Bnp Paribas. Le donne scelte saranno supportare in tutti quei ‘pezzi di puzzle’ che mancano a far diventar grande la loro impresa, per arrivare pronte all’Investor day di ottobre. “In questi mesi daremo l’esempio. Parleremo con queste giovani aspiranti imprenditrici da donna a donna, facendo loro capire che possono fare impresa”, spiega ancora la Pavone, sottolineando la ‘concretezza’ dell’operazione che punta a far sfondare il ‘tetto di cristallo’.
Sette le donne chiamate a giudicare le start up in gara. Tutte, in un modo o nell’altro, sono riuscite a sfondare quel soffitto immaginario, arrivando ad essere top manager, imprenditrici, business angel, rappresentanti delle istituzioni. E sono: Anna Amati, vice presidente META Group e socia IAG, Paola Bonomo, business angel, Frieda Brioschi, imprenditrice e professoressa allo IED, Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e ai Servizi civici del comune di Milano, Alessandra Gritti, Amministratore delegato Tamburi Investment Partners, Sandra Mori, presidente Valore D e Data Privacy Officer Coca-Cola Europe e Fausta Pavesio, business angel e Investor Board Member Smartup Capital.
L’importante è “alzare la mano” – “Abbiamo voglia di gridare ‘ci credo’”, esordisce Isabella Fumagalli tra i promotori del progetto e ceo di Bnp Paribas Cardif, convinta che l’iniziativa possa dare un segnale al mercato, ai consumatori, e a tutte le donne. “I dati italiani sono tra i peggiori in Europa. Solo il 49% delle donne in età occupazionale lavora. Dobbiamo puntare a creare un contesto culturale che sia favorevole al mondo del lavoro al femminile”, continua la top manager, evidenziando l’importanza di persone di sesso femminile nelle società. “Le aziende dove è presente la parità di genere funzionano meglio. Sono più sostenibili. Uomo e donna nel lavoro sono complementari”, spiega ancora la Fumagalli, sottolineando che spesso, a mancare è il “coraggio”. “Devono farsi avanti. Alzare la mano. Mancano oltre 2 milioni di donne all’appello della forza lavoro. E sono soprattutto giovani”. Due i fattori fondamentali, secondo la ceo, che rimarranno nel corso degli anni, indipendentemente da quanto avanzerà l’innovazione tecnologica: la creatività, una delle caratteristiche principali delle donne, e la capacità di costruire relazioni, ossia il networking.
“Siamo focalizzati sul valore delle persone – spiega Andrea Munari, ceo di Bnl e responsabile di Bnp Paribas per l’italia – Pensiamo che le forme di discriminazione siano come la corruzione, un cancro nel sistema”. La difficoltà maggiore, spiega il manager, spesso è quella di trovare dirigenti donne, nascoste nelle varie sedi. “Stiamo crescendo in termini di parità di genere. Entro 5 anni andranno in pensione prevalentemente uomini e assumeremo, come già stiamo facendo, molte più donne. Ma a 30-35 anni, con l’arrivo dei figli, questo processo di crescita si blocca”, evidenzia Munari che sottolinea l’importanza di “alzare la mano” ed essere coraggiose per farsi avanti e dire “io ci sono”.
E non è un caso che l’iniziativa parta proprio a tre giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, promossa dall’Onu. “Incoraggiando le donne ad esprimersi – dice Isabella Fumagalli – le incoraggiamo anche ad esprimere i propri diritti. È tutto collegato”, conclude.