Oltre 400 persone ieri pomeriggio hanno partecipato a Reggio Calabria al sit-in organizzato da Libera per esprimere solidarietà ai titolari di “Zero Glutine”, la panetteria distrutta da un incendio doloso la notte tra il 14 e il 15 novembre. Un’intimidazione consumata in pieno centro storico e secondo le modalità tipiche della ‘ndrangheta. Nonostante i colpi inferti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, le cosche segnano il territorio e lo fanno colpendo, questa volta, un’attività commerciale avviata poche settimane prima. Sull’attentato sta indagando la Direzione distrettuale antimafia. Intanto, però, Libera ha chiesto che Anna Pontari e la sua famiglia non vengano lasciati soli.
“Zero Glutine era un sogno. – ha spiegato la titolare della panetteria – Era un progetto iniziato cinque anni fa e finalmente eravamo riusciti a portarlo avanti. Purtroppo qualcuno non era contento È durato tutto un solo mese. È stata una cosa devastante. Oggi mi trovo solo con una montagna di fumo. Non voglio sapere chi è stato perché è un uomo di niente, ma perché”.
Al sit-in ha partecipato anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra secondo cui “questo è un momento in cui la città ha avuto lanciata una sfida. Devo incontrare il prefetto di Reggio Calabria perché la legge 44 del 1999 ha anche alcuni articoli che sanciscono tempi stringenti. Chiederò alla prefettura di farsi carico in tempo reale”.
Morra stigmatizza anche le istituzioni che non erano presenti alla manifestazione: “Molto spesso lo Stato è stato inadempiente. Anzi lo Stato da queste parti è stato latitante. Io rispondo per la Commissione antimafia non per altre istituzioni. Questo era il caso in cui tutti coloro che vogliono spendersi a favore della giustizia avrebbero dovuto essere presenti. Voi sapete meglio di me chi possa essere giustificato e chi no”

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