Centinaia di reazioni sui social tra l’indignazione e lo sgomento. Tutte per Massimo Gramellini, che con la rubrica quotidiano sul Corriere della Sera ha fatto infuriare molti utenti. Oggetto del Caffè di oggi il rapimento di Silvia Romano, la cooperante italiana di 23 anni scomparsa a Chakama, un villaggio in Kenya. “Ha ragione chi pensa, dice o scrive che la giovane cooperante milanese rapita in Kenya da una banda di somali avrebbe potuto soddisfare le sue smanie d’altruismo in qualche mensa nostrana della Caritas, invece di andare a rischiare la pelle in un villaggio sperduto nel cuore della foresta. Ed è vero che la sua scelta avventata rischia di costare ai contribuenti italiani un corposo riscatto”.

Poi spiega di non accettare “gli attacchi feroci a qualcuno che si trova nelle grinfie dei banditi” e di non “comprendere che tanta gente possa essersi così indurita da avere dimenticato i propri vent’anni”. E aggiunge: “Silvia Romano non ruba, non picchia, non spaccia. Non appartiene alla tribù dei lamentosi e tantomeno a quella degli sdraiati. La sua unica colpa è di essere entusiasta e sognatrice. A suo modo, voleva aiutarli a casa loro. Chi in queste ore sul web la chiama «frustrata», «oca giuliva» e «disturbata mentale» non sta insultando lei, ma il fantasma della propria giovinezza“.

Ma sono tanti gli utenti sui social che ritengono il pezzo “indegno”, e chi dice che Gramellini è ormai “allineato al populismo qualunquista”. Che ha scritto “parole orrende” e che “la narrazione del coraggio giovanile non giustifica mai il giudizio sulla cooperante e sul valore dello spendersi anche altrove. Raccontare questo come un folle gesto giovanile significa svilirlo”.

Una valanga di commenti negativi a cui l’autore ha risposto via tweet. “Inviterei chi ha criticato le prime righe del mio “caffè” di oggi, a leggerlo fino in fondo.
Non era certo mia intenzione offendere Silvia Romano, anzi”.


Ma le reazioni non cambiano, anzi. “Letto fino in fondo. Fino a toccare il fondo. In tutti i sensi. E questa generica accusa di superficialità e incapacità di comprendere ai lettori, non migliora il giudizio”, scrive MaMi Ravasio. E Valeria aggiunge: “L’ho letto ma sono perplessa. É vero che ha lodato questa ragazza ma con dei distinguo. Ho trovato meschino quando ha scritto che costerà soldi ai contribuenti. Per quello che mi riguarda sono felice che i miei soldi potranno aiutare Silvia”.

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