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Corleone: dall’Arci della Toscana alla Sicilia. Chi è Maurizio Pascucci, il candidato M5s scomunicato da Luigi Di Maio

Legami con l'arci e con Libera, l'aspirante primo cittadino è da 5 anni assistente parlamentare di Mario Giarrusso ed è stato assessore al Sociale del Comune di Cecina
Corleone: dall’Arci della Toscana alla Sicilia. Chi è Maurizio Pascucci, il candidato M5s scomunicato da Luigi Di Maio
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Dal Pci al M5S. Dall’antimafia all’appello “al dialogo con i parenti dei mafiosi”. Passi lunghi quelli compiuti da Maurizio Pascucci, toscano di Cecina, classe 1964, candidato a sindaco per i Cinquestelle nel comune di Corleone, il paese di Totò Riina. Da qualche anno Pascucci si è trasferito a Corleone ma in Toscana lo ricordano bene e in molti sono rimasti sorpresi dalle sue dichiarazioni e dalla sua foto con il nipote acquisito di Provenzano. Molti gli estimatori, ma altrettanti i critici. Tre anni fa finì in minoranza al congresso regionale dell’Arci, dove era il coordinatore per il progetto “LiberArci dalle spine” che si interessa del riutilizzo a fini sociali dei terreni confiscati alle mafie. A sposarlo nel 2012 a Corleone, di cui da 9 anni è cittadino onorario, è stato don Armando Zappolini, parroco di Perignano, amico di don Luigi Ciotti. Legami importanti, anche se Pascucci ha collaborato, come Arci, con Libera, ma non ne ha mai fatto parte.

Ex assessore al sociale al comune di Cecina, Pascucci non dimentica di essere stato iscritto al Pci ma oggi, ha detto al Tirreno, “il Pci non esiste più” mentre “nel M5S ho trovato una mia coerenza tra quello che faccio e ciò che facevo prima. Non ho cambiato le mie convinzioni. Quando ero assessore scendevo in strada per bloccare gli sfratti esecutivi. Oggi faccio la pazzia di candidarmi a Corleone”.

E nel M5S Pascucci da cinque anni fa l’assistente parlamentare del senatore Mario Giarrusso, catanese, membro della commissione Antimafia. Fino alla candidatura a sindaco di Corleone. Di questa sua scelta siciliana dice: “Sono un emigrato in direzione contraria, verso il sud”. Corleone è da sempre nel suo cuore perché è la città simbolo dell’antimafia. Qui, il paese di Liggio, Riina e Bagarella, nel 1999 si tenne la giornata della memoria delle vittime di mafia, che Libera organizza ogni anno il 21 marzo. La sconfessione di Di Maio è un imprevisto pesante che rischia di far naufragare il sogno di Pascucci di diventare il sindaco di questo paese di 11mila abitanti, capitale della mafia. Lui che da decenni è militante antimafia.

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