BLACK TIDE di Erick Zonca. Con Vincent Cassel. Roman Duris, Sandrine Kiberlain. Francia/Belgio 2018. Voto 3/5 (DT)
Delle ricerche di un adolescente sparito in piena Parigi se ne occupa il comandante François Visconti: bevitore di whisky anche in servizio, figlio mezzo spacciatore a carico, impermeabile liso e cappelli unti. A non raccontarla giusta sulla sparizione del ragazzo sono sia sua madre, della quale Visconti s’invaghisce, sia un vicino di casa professore che ha un paranoico e strano rapporto con la scrittura. Noir secco e sinistro, poco mediato da banali psicologismi risolutivi, con la soluzione dell’intrigo ben celata fin quasi alla fine delle due ore di durata, il ritorno di Zonca (Il piccolo ladro) dopo dieci anni aderisce come un sudario alla performance attoriale sudaticcia e malata di Cassel/Visconti. Accettata questa il film è imperdibile. Chi non lo sopporta faticherà un pochino. Tratto dal Roman de gare di Dror Mishani (Un caso di scomparsa, Guanda) che ha comunque parecchia dignità di scrittura.