L’esperienza di Ivan Cattaneo al Grande Fratello Vip era partita in sordina. Solo con lo scorrere dei giorni l’eccentrico cantante icona degli anni Settanta e Ottanta ha fatto crollare la maschera del personaggio e si è raccontato senza filtri come persona. Non si era mai visto un “vip” raccontare senza paura la solitudine che lo spaventa fuori dalla “bolla” di Cinecittà. Ora, una volta eliminato dal reality di Canale 5, Cattaneo ha svelato nuovi segreti della sua vita.
“A 13 anni mi ero innamorato di un ragazzo, ma all’epoca avevo letto sui giornali che questi omosessuali, definiti ‘mostri’, per innamorarsi e curare la loro imperfezione, dovevano diventare donne”, ha detto nel salotto di Verissimo. “Quindi, per avere questo ragazzo pensavo di dover diventare una donna, anche se non lo volevo, e sono andato a dirlo a mia mamma. Lei mi ha portato da un dottore e gli ha detto che ero omosessuale. Purtroppo mia madre si è fidata di questo dottore e così mi hanno mandato in un ospedale psichiatrico, dove mi facevano dormire in continuazione e mi sedavano e basta”. Come se l’omosessualità fosse una malattia da curare.
Per il piccolo Ivan è stato un trauma difficile da superare: “A un certo punto ho capito che dovevo difendermi dal mondo perché nessuno mi avrebbe mai aiutato e ho deciso di dire che ero guarito, che stavo benissimo e non ho più affrontato il problema […] Sono entrato in seminario. Mi sarebbe piaciuto diventare prete, più che altro era l’unica possibilità, non vedevo altre vie. Sono stato lì ma piangevo e non stavo bene: mi hanno mandato in seminario per non farmi avere nessun contatto col mondo. Dopo il 1968 è cambiato tutto e, probabilmente, anche grazie a me. La mia diversità che era condannata e buttata lì nella spazzatura è servita ed è diventata esempio di una strada nuova”. Che il racconto di Cattaneo possa servire a chi – scellerato – ancora oggi pensa che l’omosessualità si possa curare.